Hanno chiesto una mazzetta da 15mila euro ad uno studio odontoiatrico per evitare gravi sanzioni, e per questo motivo due carabinieri dei Nas di Firenze, il luogotenente Antonio Barrasso e l'appuntato Luigi Aprile, sono stati arrestati in flagranza di reato. Insieme a loro è finito in manette anche un terzo presunto complice, Antonio Grifingi, 54 anni di Lastra a Signa, che secondo il pm Fedele Laterza avrebbe svolto il ruolo di intermediario.
Proprio Grifingi avrebbe contattato lo studio dentistico, che conosceva, pochi giorni dopo la prima visita dei militari dell’Arma. Così il 54enne ha incontrato la dentista con una scusa, ma all’appuntamento l’uomo le ha chiesto la tangente da versare ai carabinieri per evitare multe o sanzioni. Sconvolta, ma decisa nel suo intento, il medico, insieme al suo avvocato, si è rivolta ai carabinieri denunciando i fatti, e al momento dello scambio di denaro sono scattate le manette per Grifingi e per i due militari infedeli, che avevano tra l’altro già redatto un verbale senza sanzioni nei confronti dello studio medico.
Ma da quanto appreso da ilsitodiFirenze.it proprio dopo l’arresto, non si sarebbe trattato del primo caso di estorsione con l’ausilio di militari dei Nas.
Secondo quanto ci ha riferito un imprenditore, che ha fornito testimoni (che a loro volta hanno confermato) e prodotto alcuni documenti, l’uomo in passato si sarebbe proposto da tramite con alcuni militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, proprio per elevare alcune sanzioni ad una società concorrente. 10mila euro in contanti in cambio di alcuni verbali dei Nas che avrebbero danneggiato di fatto l’azienda. E così è stato.
Una vicenda dalla quale emerge un modus operandi apparentemente collaudato.
Ma non sarebbe la prima volta che il 54enne cercherebbe di ‘corrompere’ qualcuno. Lo scorso inverno, infatti, Grifingi avrebbe avvicinato alcuni giornalisti fiorentini per proporgli la pubblicazione di un dossier falso nei confronti di un noto professionista fiorentino. Una serie di notizie mendaci tese a ‘macchiare’ l’immagine dell’uomo. Anche lì, in caso di pubblicazione, mai avvenuta ovviamente, l’uomo avrebbe offerto del denaro in cambio.
Ma i guai per ‘l’amico buono’ dei militari infedeli non sono finiti. Infatti, secondo quanto appreso, Grifingi è indagato per appropriazione indebita e truffa in altri due casi. Il primo nei confronti di un medico (è indagato insieme al commercialista Salvatore Minacori), mentre il secondo nei confronti di un’anziana signora (l’uomo è stato rinviato a giudizio insieme all’imprenditore Giancarlo Del Negro). Inoltre Grifingi è stato perquisito nell’ambito di un’inchiesta per stalking della Procura di Firenze, dove la vittima era proprio il professionista che il 54enne ha provato ad infangare con il dossier proposto ai giornalisti.
Di fronte a questi fatti, non c’è cosa più giusta che denunciare. E chi sa parli, senza paura.
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