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Consiglio Comunale

Rossi (PD): "Unioni civili, finalmente legge. Ora apriamo le porte della Sala Rossa"

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

"Mercoledì 11 maggio abbiamo assistito ad un voto storico, un voto che da tempo questo paese e i cittadini attendevano.

Da mercoledì finalmente questo paese si può dire più civile e democratico, perché le unioni civili fra le persone dello stesso sesso, finalmente sono legge. Una legge che non mi entusiasma, che nasce già vecchia per molti aspetti, anche a seguito delle ulteriori modifiche apportate,come sulla stepchild adoption". Così il Consigliere Comunale a Firenze in quota PD, in occasione della seduta odierna, Alessio Rossi.
"Nonostante ciò - ha proseguito - è un grande passo in avanti verso l’uguaglianza, un primo  passo per raggiungere la piena parità di diritti, per questo voglio ringraziare il mio partito e il governo per aver inserito con forza e determinazione questo provvedimento come priorità nell’agenda politica.Un passo di civiltà che da tempo è stato richiesto e a cui nessuno era riuscito a dare una risposta, e con questo provvedimento non solo lo stato riconosce l’amore fra due persone dello stesso sesso, ma per la prima volta riconosce i diritti e l’esistenza giuridica delle persone lgbt.
Martedì scorso un ragazzo diciottoenne di Bari,  dopo essersi dichiarato, si è buttato sotto un treno, perché la famiglia non lo riconosceva più come figlio. La sua unica colpa è stata quella di amare un altro ragazzo, provare sentimenti e affetto verso un ragazzo.Aveva chiesto aiuto, ma nessuno è riuscito ad aiutarlo. E penso che lo Stato debba esserci e rispettare tutte le persone qualora non lo faccia la società, per questo reputo assolutamente necessaria questa legge, anche per  una battaglia culturale e sociale.
Le sterili critiche, non voglio commentarle o raccontarle: ci penserà la storia a farlo, perché non trovo nulla di sensato nell’impedire a delle persone di raggiungere la felicità, di avere dritti uguali per tutti, di avere una famiglia, quella da cui tornare quando si è feriti, quella dove ricercare conforto, quella che non ti giudica, che ti abbraccia quando sei triste, che ti nutre quando hai fame, che ti copre quando hai freddo, quella che ti ama; questa è la famiglia.
Voglio chiudere con un aneddoto personale. In un primo momento io ero molto scettico su questa legge, fino a quando andai a spiegarla a un’assemblea scolastica del liceo Dante. Oltre a me, c’erano due ragazze di Scandicci, Elonora e Marta, due ragazze che si amano e che vivono insieme da anni. E grazie a loro, compresi l’importanza di una legge come questa, quando Eleonora raccontò che pochi mesi prima si era finta sorella di Marta per poterla vedere a seguito di un delicato ricovero in ospedale. Da qui capii l’importanza di agire subito perché nessuno deve nascondersi o vergognarsi per chi ama. Non vedo l’ora - ha concluso - di aprire le porte della Sala Rossa per celebrare le unioni civili, magari proprio per Eleonora e Marta.

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