di Christian Campigli - Duecento persone a chiedere sicurezza, maggiore rispetto per la propria città e un cambio ai vertici di Palazzo Vecchio. La manifestazione della Lega di questa mattina in piazza dei Ciompi si è chiusa tra molte luci e qualche ombra.
Perché se è vero che il partito guidato da Matteo Salvini a Firenze cinque anni fa raccolse un misero 0,6%, è altrettanto evidente come oggi rappresenti un partito che veleggia, a livello nazionale, tra il 32 e il 35%. E che la brutale aggressione di cinque immigrati africani ai danni di un tunisino di 32 anni ha fatto il giro dello stivale. Indignando la maggioranza dei fiorentini. Basta passare tra i presenti per capire che vi sono due tipi di giudizi, antitetici, sulla manifestazione di questa soleggiata domenica mattina. “Cinque anni fa, per un evento identico, saremmo stati in dieci, quindici al massimo. E' un punto di partenza per prendersi il Comune”. “No, oggi Matteo Salvini è il politico che tira di più in Italia. Queste poche anime sono la dimostrazione che a Firenze rivince anche stavolta Dario Nardella”. Numerosi gli interventi. Si parte con Federico Bussolin, il primo ad aver voluto una risposta alle drammatiche immagini dell'aggressione del tunisino, riprese da un residente della piazza. E' poi il turno di Jacopo Alberti, di Alessandro Scipioni e di Marco Cordone. In piazza ci sono anche Paolo Amato, Marco Passeri e Paolo Marcheschi. The last but not the least le parole del candidato sindaco della Lega, Ubaldo Bocci. Che ha sottolineato la necessità “urgente” di sicurezza anche nel centro della città. Una nota di colore. Il microfono degli organizzatori dopo pochi minuti ha deciso di non voler più funzionare. Una situazione di empasse risolta rapidamente da Mustafà, una delle persone che lavora nell'adiacente centro islamico. E' stato lui a portare a Federico Bussolin un nuovo e funzionante microfono. Va ricordato che i due si erano conosciuti durante una manifestazione organizzata dai leghisti proprio dentro il centro islamico. Per chiedere maggiore sicurezza e più rispetto delle esigenze sia degli italiani che dei musulmani. Un piccolo gesto che stempera certe politiche pretestuose che vorrebbero il movimento di Matteo Salvini avverso a priori agli islamici.
Christian Campigli
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