Vicchio,Borgo San Lorenzo, Scarperia (FI) – Sono quattro le aziende mugellane che il presidente Rossi ha visitato durante la tappa di ieri del suo "Viaggio in Toscana". Si tratta della Fiab e della Società chimica Mugello di Vicchio, della Chi Ma di Scarperia e de "Il borgo cashmere" di Borgo San Lorenzo.
"Siamo di fronte – ha detto il presidente Rossi al termine della giornata – a vere e proprie eccellenze nei settori più diversi, dalla chimica, all'artigianato di qualità, ai servizi per l'industria e il turismo, al biomedicale. Per questo tipo di aziende, sane, che puntano allo sviluppo, che creano occupazione, tra breve lanceremo l'opportunità rappresentata da 100 milioni l'anno di fondi europei. Tornerò personalmente a presentare i bandi alle imprese mugellane per venire incontro alla richiesta di semplificazione e snellimento che mi viene dagli imprenditori di ogni parte della Toscana".
Alla Fiab di Vicchio, che produce peace makers dà lavoro a circa 300 persone tra dipendenti ed indotto, di cui il 67% donne, Rossi ha incontrato la responsabile dell'alta direzione aziendale, Carla Taccetti, che gli ha spiegato che "siamo gasatissimi perchè ci piace ciò che realizziamo nei nostri tre stabilimenti e che esportiamo in 103 Paesi per metà del nostro fatturato".
La Chi Ma di Scarperia occupa 100 dipendenti ed è un'azienda leader nel lavaggio e noleggio di biancheria per ristoranti e alberghi. Come hanno spiegato il fondatore Mario Chiari e l'amministratore delegato Pietro Chirico, al momento lavorano qualcosa come 5,1 milioni di chili di biancheria l'anno grazie alle tre linee di lavatrici in continuo che hanno una capacità di 3.500 chili l'ora. Tra le sue peculiarità il trattamento delle acque reflue con un depuratore da 1.400 metri cubi al giorno e un sistema di risparmio energetico capace di abbattere i consumi del 30%.
Nata nel 1984, la Società chimica Mugello ha una produzione in continuo di lattulosio, un lassativo che viene commercializzato in tutto il mondo in forma liquida o in granuli. La direttrice dello stabilimento di Vicchio, Paola Calamai, ha accompagnato il presidente spiegando che il loro livello di produzione, raggiunto grazie ai 54 dipendenti che occupa, raggiunge le 320 tonnellate al mese di lattulosio liquido e le 60 in forma di cristalli, per un fatturato che tocca i 15 milioni di euro.
Nel caso della "Borgo cashmere" di Borgo San Lorenzo sono stati il titolare Franco Fredducci e la moglie Serena a spiegare come loro, che lavorano per le più famose maisons francesi, "abbiano investito nelle persone, non nelle macchine per maglieria". Da settembre hanno avviato corsi di formazione a cui partecipano 43 allieve che diventeranno presto 60, con un progetto che riguarda il coinvolgimento degli alunni delle elementari per i quali si prevedono lezioni, filmati e prove pratiche per far conoscere i segreti del cashmere e della sua lavorazione. "A parte me, mio figlio e il cane – spiega Fredducci - qui sono tutte donne che realizzano un mondo di creatività tutto fatto di lana".
Il presidente Rossi si è detto infatti ammirato dalle numerosissime realizzazioni esposte, dal passamontagna per i cani, alle più diverse maglie e abiti, al calamaro gigante realizzato per mostrare, tentacolo per tentacolo, tutte le possibili tecniche di lavorazione. Notevolissima anche la barriera corallina, o la porzione di deserto, l'equivalente dell'O di Giotto, ma tutte rigorosamente di cashmere.
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