"In vista del 4 maggio siamo tutti in prima linea per fare del nostro meglio, per tornare alla normalità, ovviamente nel rispetto di tutte le regole. Capisco che sia un momento difficile per il Governo, ma ieri mi sarei aspettato attenzione e chiarezza sul futuro della scuola, sul sistema di tamponi e test sierologici, sulla nuova app Immuni, sulla situazione di ristoranti e bar che dovranno rimanere chiusi per un altro mese, sulle imprese e cooperative in difficoltà che ancora non sanno se riusciranno a riaprire, su migliaia di fedeli di ogni religione che non sanno quando potranno assistere alle funzioni, sul mondo della cultura e dello spettacolo che ancora non ha una prospettiva certa, anche se lontana". Lo scrive su Facebook il sindaco di Firenze Dario Nardella, commentando il Dpcm di ieri.
"A Firenze, da sindaco, dove potrò intervenire, interverrò con convinzione - ha aggiunto il SindacoN - Intanto siamo già a lavoro per riaprire alcuni spazi verdi controllati e per consentire ai bambini alcune attività. Poi il commercio, anima della nostra città, a cui la cassa integrazione non è ancora arrivata e che ha mille difficoltà nell'ottenere soldi dalle banche".
"Ho ricostruito, non senza fatica, i passaggi per ottenere un prestito per imprenditori e lavoratori in piena emergenza Covid19 - scrive Nardella - Ditemi voi se è una cosa normale in un periodo di emergenza come questo. Per me no"
Secondo il sindaco di Firenze, "in una situazione di emergenza come questa non si possono lasciare milioni di persone senza soldi e migliaia di aziende in balia di una burocrazia inestricabile e lenta, nonostante l' impegno delle aziende e dei sindacati. Le Regioni diano massima priorità alla trasmissione delle pratiche residue di Cassa integrazione guadagni in deroga, il Governo fissi nel prossimi decreto legge una sola cassa di integrazione in regime di fase 2, in accordo con imprese e sindacati. E si proroghi la Cig per almeno tre mesi per evitare il collasso di migliaia di aziende e il rischio di licenziamenti a valanga".
Il Sindaco nel suo post ha spiegato che in Italia ci siano "25 forme diverse in cassa integrazione" e che "ogni contribuzione ha una diversa disciplina e una diversa regolamentazione a seconda della tipologia delle aziende e della categoria economica, commerciale o meno, con tempi diversi e istituzioni competenti diverse".
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