Il TAR annulla il giro di vite del Comune di Firenze su sale slot e videolottery. È stato infatti accolto il ricorso di alcuni esercenti contro le norme varate da Palazzo Vecchio, annullandole. Le regole dell'Amministrazione fiorentina prevedono il dimezzamento delle ore di apertura di queste attività, da 12 a 6 ore, divieto di apertura, oltre che vicino a presidi ospedalieri, scuole, centri sportivi (già incluso nella disciplina regionale), anche a centri anziani, mense, ed altre strutture ed inasprimenti delle sanzioni per gli esercizi che svolgono attività in violazione. Tra le motivazioni della sentenza del Tar, in sintesi l'insufficienza dell'istruttoria, degli studi e delle documentazioni poste alla base delle ragioni del provvedimento e "il sostanziale unilateralismo dell'atto impugnato (che considera solo le esigenze di prevenzione della ludopatia) e la mancanza completa di una qualche considerazione degli interessi contrapposti". Tra le motivazioni della sentenza si spiega che "l'intervento dell'autorità in materia di apertura delle sale giochi deve contemplare un accurato bilanciamento tra valori ugualmente sensibili (il diritto alla salute e l'iniziativa economica privata), sulla scorta di approfondite indagini sulla realtà sociale della zona e sui quartieri limitrofi, con l'acquisizione di dati ed informazioni - il più possibile dettagliati ed aggiornati - su tendenze ed abitudini dei soggetti coinvolti"; ma "l'ordinanza del Sindaco di Firenze impugnata appare poi essere caratterizzata dalla completa assenza di una qualche considerazione degli interessi dei gestori, alla luce del principio di proporzionalità".
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