A giugno 2012, tra poco più di un anno, scadrà l’appalto di servizio con la società titolare del call center del Centro unico di prenotazione della Asl 10 di Firenze, ovvero il Cup. Cosa accadrà? Quale ruolo è previsto per il call center e quale futuro si prospetta dunque per i circa 80 lavoratori? E come si configura, in tutto questo, il servizio erogato attraverso le colonnine informatiche presenti nelle farmacie? Eccole qui, le molte domande che si affollano circa il futuro del Cup metropolitano e che i Consiglieri regionali del Pdl Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione Sanità) e Nicola Nascosti scelgono oggi di rivolgere all’assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia attraverso un’interrogazione urgente che impone alla giunta di rispondere in forma scritta.
La vicenda parte da lontano, ovvero da quando, nel 2002, il servizio di prenotazione su area metropolitana prende vita in via sperimentale. Da allora a adesso l’azienda titolare è cambiata, con la Heureca Srl subentrata alla Cup2000 nel 2008. Ma è cambiata anche la qualificazione professionale degli operatori del call center che, in questi dieci anni, sono stati costantemente formati e aggiornati fino ad acquisire competenze elevate nella comunicazione con i cittadini utenti e nell’uso corretto dei supporti informatici necessari. Si tratta di un patrimonio di esperienze che sarebbe un peccato disperdere. Eppure la nebbia su quanto accadrà tra un anno è densa, resa ancor più fitta dalla recente diffusione sul territorio metropolitano di «colonnine informatiche di prenotazione, dislocate in particolare nelle farmacie, dalle quali pare rispondano operatori dall’estero (sembra dalla Romania) alle dipendenze di un’azienda attualmente sconosciuta».
Una bella differenza, insomma, rispetto alla preparazione ormai acquisita dai dipendenti del call center a cui, tra l’altro, è affidato anche «il servizio relativo alle informazioni all’utenza denominato Pronto Salute». Che ne sarà di loro? «Il numero verde 840 003 003 e l’intero complesso di servizi ad esso legati – domandano Mugnai e Nascosti nel loro documento – rientreranno o no nelle future scelte strategiche dell’Asl 10 di Firenze»? E ancora: «Quale sarà il futuro dei lavoratori già formati ed esperti che attualmente continuano a rispondere per nome e per conto dell’Azienda Sanitaria fiorentina»? Infine, ma non per importanza, Mugnai e Nascosti vogliono chiarezza sulle nuove colonnine. Per questo chiedono alla Regione di spiegare «la necessità, la tipologia di accordi ed i costi in essere per i servizi a colonnina presenti nelle farmacie».
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