La boria di chi crede di vivere in un territorio con regole proprie. L'atteggiamento tipico del radical chic, ultra borghese ma che vota a sinistra. Senza nemmeno sapere cosa sia, davvero, la sinistra. Logiche determinate dal potere economico e da tradizioni secolari.
Settignano è senza dubbio uno degli angoli più belli di Firenze. Ma ha un difetto strutturale. Le strade sono strette, concepite per il passaggio di carretti trascinanti da muli. E non per continuo via vai di migliaia di auto. Se a ciò si aggiunge anche la mancanza di regole sui parcheggi la frittata è fatta. Non basta la strettoia di San Romano, che crea ogni giorno interminabili discussioni.
Il vero problema si annida in via Desiderio. Dove sono concentrati un asilo nido, una scuola materna, una elementare, il cimitero e la sede di un'associazione che aiuta i ragazzi autistici. In quella via c'è in divieto persino di fermata da un lato e di sosta nei pressi delle scuole. Divieto che viene ogni santo giorno aggirato dai residenti. “Sennò non so dove metterla”. Questa la patetica giustificazione, come se questo dettaglio interessasse al resto del mondo. Mancanza totale di senso civico e di rispetto.
In via Desiderio, ogni singolo giorno, le manovre con le auto si sprecano, per cercare di scambiarsi senza graffiare la propria carrozzeria. Tra chi accompagna i propri figli a scuola e i numerosi volontari (quasi sempre anziani in pensione) che con capienti e larghi furgoni portano i ragazzi autistici alla sede dell'associazione che li segue e li aiuta.
In un anno non si sono mai visti i vigili urbani. Mai una multa, mai una rimozione. Come se Settignano, invece di essere un rione del territorio fiorentino, avesse regole proprie. Che “stanno bene” ai residenti. Una situazione agghiacciante. Quando il senso civico e il rispetto altrui non è radicato nelle persone, esiste un solo modo per raddrizzare il legno torto: la punizione, in questo caso economica.
Serve la presenza costante dei vigili che, taccuino alla mano, inizino a fare decine di multe. Può darsi che, non fosse altro per paura, la situazione cambi. Nella peggiore delle ipotesi di rimpinguerà il bilancio comunale. E si darà un segnale chiaro.
Perché, come diceva Vacca nel 2006 “Non sento più tue scuse non ascolto nada, vada come vada tanto qui chi sbaglia paga”.
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