“Ci risiamo. Rossi prova con l'ipocrisia a nascondere le proprie colpe. Oggi (ieri, ndr) ha definito ‘tumore’ l’economia in nero dei cinesi a Prato quando solo 11 mesi fa descriveva questa economia abusiva basata sullo schiavismo un ‘contributo al lavoro ed al benessere della nostra Regione ed una risorsa per la nostra economia’."
"Poche settimane fa proponeva come soluzione quella di regalare a schiavisti e clandestini cinesi la cittadinanza e una casa. Oggi la giravolta con scaricabarile su Comune e Governo nazionale. Se l'economia clandestina cinese a Prato e Firenze è un tumore, Rossi è l'agente patogeno non la cura".
Questo il duro commento alle parole di Rossi dei consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, Paolo Marcheschi e Marina Staccioli.
“Siamo stati noi a richiamare più volte l’attenzione delle Istituzioni sulle gravi carenze in ordine alla sicurezza, al regime schiavistico ed alla legalità del mondo economico che fa capo alla comunità cinese nella nostra Regione. Ancor prima dei dati diffusi dall’Irpet e riportati dal governatore, noi avevamo acceso i riflettori, attraverso una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio, sul fenomeno del ‘money transfer’ denunciando il passaggio di enormi risorse finanziarie, frutto di attività illegali, fuori dai confini dell’Italia”.
“Ci auguriamo che gli ispettori messi al lavoro dalla Regione” concludono Donzelli, Marcheschi e Staccioli “possano fungere almeno come un primo deterrente al problema, ma occorrono iniziative ben più corpose e tempestive per non doversi ritrovare a chiedere scusa dopo. La nostra Regione, adesso, non può più permettersi ulteriori, colpevoli ritardi o esiziali buonismi”.
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