''Firenze e' una citta' impura'': con questa inappellabile motivazione un 36enne egiziano teneva segregata la moglie marocchina di 31 anni, impedendole contatti con l'esterno, sottoponendola a continue vessazioni violenze come schiaffi se il cibo non era di gradimento del marito e sigarette spente sule mani se a lei dava noia il fumo. L'uomo e' stato arrestato dai carabinieri con le accuse di maltrattamenti e violenza sessuale. La vicenda, della quale si occupa oggi il Corriere Fiorentino, ha avuto inizio ai primi di giugno, quando la donna si e' presentata dai Carabinieri di Firenze, denunciando che da oltre due anni il marito sfogava su di lei tutte le sue frustrazioni con continui maltrattamenti che avevano portato la donna ad essere soggiogata psicologicamente e fisicamente, costringendola anche a non uscire di casa, ritenendo il capoluogo toscano una citta' ''impura''. Secondo quanto ricostruito l''uomo, infatti, al rientro da lavoro, insultava la donna e la sottometteva a violenze fisiche continuate sfociate il piu' delle volte in violenze sessuali. Le dichiarazioni della donna sono state riscontrare dai militari attraverso le testimonianze di alcune amiche della vittima. Cosi' un'ordinanza di custodia e' stata emessa dal Gip e l'uomo e' stato portato nel carcere di Sollicciano, mentre la donna e' stata affidata all'Associazione ''Artemisia'', il centro antiviolenza che si occupa di donne abusate.
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