“Finalmente il governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha speso due parole su quanto è accaduto domenica scorsa in via Canova, dove un ragazzo di 29 anni è stato ammazzato, dicendoci che: ‘i campi rom devono essere smantellati con soluzioni abitative alternative’.
No, caro governatore Rossi! I campi rom vanno smantellati, punto e basta. Le ‘soluzioni abitative alternative’ riserviamole a quei cittadini italiani costretti a vivere in macchina, nelle roulotte o, peggio ancora, sotto qualche portico su dei cartoni”. Questo è quanto replicano al governatore della Toscana, ieri mattina, Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio e Jacopo Cellai (foto), capogruppo di Forza Italia sempre in consiglio comunale a Firenze.
“Chi sa fa quotidianamente beffa di leggi e regole - concludono Torselli e Cellai - chi usa Firenze come una latrina o, peggio ancora, come un Far West, chi vive di delinquenza e di espedienti, chi non rispetta alcun dovere civico, non merita di ricevere ‘in premio’ una casa popolare, semmai meriterebbe un biglietto di sola andata per tornarsene a casa propria”.
Questa la dichiarazione del presidente della Regione Enrico Rossi:
"Ora è il momento del dolore e della vicinanza alla famiglia, ai parenti e agli amici di Duccio. Nessuno potrà mai restituire Duccio all'affetto dei suoi cari, la morte rende muti e pone interrogativi senza risposta costringendoci a riflettere sulla fragilità e sulla incompiutezza del nostro impegno quotidiano. Assieme al sentimento del dolore e della vulnerabilità, si impone per tutti il dovere di una reazione, umana e ragionata. La fine di Duccio non è una mera fatalità.
La rabbia e la protesta dei cittadini, dei commercianti, delle famiglie, del quartiere e di chi conosceva il giovane che è morto mentre si recava a lavoro, nel centro della sua città, è comprensibile ma non può tradursi in vendetta. Esiste una grande questione, che dobbiamo affrontare immediatamente. Riguarda la sicurezza dei cittadini e la presenza dello Stato nel territorio. È inaccettabile che una faida familiare, in una comunità dove si scontano precedenti per rissa, spaccio, sfruttamento della prostituzione, possa sfociare in una guerriglia urbana, che toglie la vita a un giovane.
I campi rom devono essere smantellati con soluzioni abitative alternative e deve essere favorita l'integrazione di chi è per bene. I criminali devono essere assicurati alla giustizia e devono pagare. Nessuna vendetta e nessuna discriminazione però è accettabile. Qualche settimane fa a Follonica un italiano ha ucciso un commerciante e ferito una passante con modalità mafiose.
La Toscana non è un'isola felice ed è attraversata da tutte le contraddizioni e i problemi del nostro paese e del nostro tempo. La via giusta è quella di perseguire la strada dell'accoglienza, dell'integrazione e del rispetto della legge. Aggiungere alla drammaticità dei problemi che viviamo l'odio razziale trasformerebbe la nostra regione in un far west, come abbiamo visto accadere, anche di recente, nella tragedia di Piazza Dalmazia del 2011.
Per questo avevo avanzato la proposta di istituire i poliziotti di quartiere, per presidiare il territorio e assicurare il pieno controllo delle città da parte dello Stato. Una proposta che intendo rilanciare. Per questo penso che il tema della chiusura dei campi, individuando soluzioni alternative, debba vederci ancora più impegnati. Sono queste le iniziative nelle quali la Regione, assieme ai sindaci, deve intensificare il proprio lavoro".
Sempre ieri è intervenuto sulla vicenda l'onorevole Giovanni Donzelli - "Gli assassini di Duccio devono scontare la loro pena in Macedonia, senza sconti di pena. Tutti i componenti delle famiglie delle persone coinvolte devono essere allontanate da Firenze, fino al quarto grado: abbiamo esiliato Dante, possiamo mandare via qualche decina di criminali rom. A tutti gli altri rom del Poderaccio sia dato un ultimatum: fino al 31 agosto per mettersi in regola. Dal primo settembre le istituzioni inizino i lavori per trasformare il campo rom del Poderaccio in un'area a disposizione della grande comunità dell'Isolotto: parco giochi per mamme e bambini, un luogo con palestre e campi sportivi per i nostri ragazzi, laboratori per insegnare i mestieri di una volta e i nuovi lavori ai disoccupati e infine un centro anziani, per stare vicini ai nostri nonni". E' quanto afferma il parlamentare di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, che dopo il corteo organizzato ieri in ricordo di Duccio Dini, ha postato un video su Facebook sulla situazione a Firenze.
“Da anni denunciamo la pericolosa emergenza insicurezza e illegalità che si vive nel quartiere - sottolinea Donzelli - è surreale le istituzioni della sinistra accusino noi di Fratelli d'Italia di non essere responsabili, dopo che per anni sono stati loro irresponsabili nel consentire gravissime situazione di illegalità nei campi rom. Gli assassini di Duccio, come è oggi chiaro a tutti, avevano numerosi precedenti. Il sindaco e l'amministrazione spieghino allora perché godevano ancora dell'assegnazione degli alloggi. Firenze non è una città razzista - conclude Donzelli - ma se continuano a discriminare gli italiani rischiano di esasperare i cittadini”.
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