Utilizzavano un parcheggio pubblico come un’area di sosta privata, facendosi lasciare le chiavi dell’auto e dietro il pagamento di una tariffa fissa per la serata ma sono stati scoperti e denunciati dalla Polizia Municipale di Firenze.
La vicenda inizia a fine maggio con la segnalazione di una persona che racconta agli agenti del Reparto Anticrimine un episodio di cui era stato involontario protagonista. Ovvero nella ricerca di un posto auto in zona piazzale Michelangelo, aveva trovato un’area di sosta chiusa da una catena fissata a supporti fissi in metallo in modo da impedire l’accesso. Il conducente era stato quindi avvicinato da un uomo che gli aveva spiegato che si poteva parcheggiare a pagamento (10 euro per tutta la serata) da versare direttamente a lui. E nell’occasione aveva anche offerto un servizio di “car valet”, ovvero il parcheggio veniva effettuato dall’addetto dopo la consegna delle chiavi da parte del proprietario della vettura con riconsegna del mazzo a fine serata. L’automobilista si era allontanato segnalando poi l’episodio alla Polizia Municipale che ha avviato gli accertamenti. Dopo alcuni sopralluoghi, gli agenti del Reparto Anticrimine da un lato hanno constatato che si trattava di un parcheggio non custodito a pagamento di proprietà del Comune , con tanto di parcometri e cartelli con le tariffe orarie; dall’altro che non risultavano concessioni di suolo pubblico da parte dell’Amministrazione.
Dopo alcuni appostamenti, che hanno confermato il racconto del cittadino, all’inizio di luglio una pattuglia in borghese si è presentata all’ingresso del parcheggio. Accolti dal “custode”, l’uomo ha illustrato loro il servizio “car valet” e il costo di 10 euro del parcheggio, aggiungendo anche che il servizio era offerto prevalentemente per gli avventori di un locale della zona, citando anche le tariffe applicate dall’esercizio per i vari menù offerti. A questo punto gli agenti si sono qualificati procedendo con l’identificazione dell’uomo, un 30enne della provincia di Firenze. Per lui è scattata la denuncia per invasione di terreno pubblico e destinato ad uso pubblico e per truffa aggravata continuata in concorso con altre persone ai danni del Comune. Una truffa perché avrebbero fatto credere ai clienti del parcheggio di essere in presenza di un’area privata in cui si poteva sostare a pagamento. E questo anche con un danno patrimoniale per il Comune a causa dei mancati introiti per la sosta da pagare al parcometro. Gli altri denunciati sono il direttore del locale come committente del servizio, un 51enne fiorentino; il direttore del discobar del locale, un 45enne di Como; un 35enne della provincia di Firenze titolare di una ditta di servizio di accoglienza clienti, ingaggiato dal direttore del locale per tenere libero il parcheggio. I paletti di metallo con la base in cemento e la catena sono stati sequestrati.
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