Malgrado la umiliante sconfitta rimediata ieri sera dalla Fiorentina contro la Juventus (con un 2 a 1 che non rispecchia assolutamente la differenza tra le due formazioni) la stragrande maggioranza dei quotidiani odierni parla di Fiorentina – Genoa come ultima spiaggia per il tecnico Sinisa Mihajlovic.
Riflettendo a mente fredda, risulta inspiegabile come mai si voglia prolungare un'agonia che va avanti da un anno e mezzo: per quale ragione ci si vuole ostinare a proseguire con una guida che da quando è giunta a Firenze non è stata capace di dare un barlume di identità ai Gigliati? Anche se il serbo fosse un grande allenatore, risulta lapalissiano che ci sia perlomeno un problema di comunicazione e se dopo un anno e mezzo non è riuscito a farsi capire dai suoi uomini, è impossibile che ce la faccia nei prossimi quattro giorni. Detto ciò, i casi sono due: o si tiene il direttore che siede in panchina e si cambia la squadra, o viceversa. Seppur affascinante, la prima ipotesi risulta oggettivamente impraticabile. Chi doveva portare “la grinta ed il gioco” che, secondo alcuni, aveva perso per strada Cesare Prandelli, ha fallito, così come ha fallito chi ha scelto Mihajlovic come successore del “Mago di Orz”. Tutti possono sbagliarsi, sia chiaro, ma intestardirsi in questo modo sta diventando oltremodo irritante per il pubblico fiorentino ed il deserto sugli spalti del Franchi ne è chiara testimonianza.
Dopo le avvisaglie di dismissione dello scorso maggio, a seguito della riqualificazione dell'area Mercafir annunciata dal Comune di Firenze, la Proprietà ha rilanciato. Stavolta le voci della tanto agognata “Cittadella Viola” sono molto più che una ventilata ipotesi: a prescindere da come la si pensi, il Sindaco Matteo Renzi non avrebbe fatto tali promesse se non fosse certo di poterle garantire, pena: perdere definitivamente la faccia ed il largo consenso di cui gode a livello nazionale.
Con la costruzione del Nuovo Centro Sportivo la famiglia Della Valle ha dimostrato che, quando ne ha la possibilità, riesce a fare cose straordinarie e sicuramente nei 35 ettari di Novoli realizzerà delle eccellenti strutture che garantiranno gli introiti che serviranno anche a riportare i Viola ai piani alti, ma in attesa di ciò, anche nelle più rosee ipotesi, trascorreranno anni ed in questo periodo la Fiorentina è chiamata a disputare delle stagioni quantomeno decorose. Non si può continuare a disperdere migliaia e migliaia di sostenitori. Siamo ai minimi storici ed è necessaria un'inversione di marcia, perché altrimenti si corre il serio rischio di ritrovarsi senza coloro che li garantiranno (gli introiti) ed al posto dei tifosi, un pugno di mosche.
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