Oggi, nella ricorrenza del Giorno del Ricordo, il Prefetto di Firenze Alessandra Guidi ha consegnato in palazzo Medici Riccardi la medaglia commemorativa che il Presidente della Repubblica concede al fine di conservare e rinnovare la memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo dalla loro terra degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della vicenda del confine orientale. Quest’anno una persona della provincia di Firenze è stata insignita. Il riconoscimento è stato consegnato a Claudio Bronzin ed è stato attribuito alla memoria della zia Francesca Bronzin.
Nativa di Rovigo d’Istria (provincia di Pola), Francesca Bronzin, casalinga, rimase uccisa insieme ad altre decine di persone nel tremendo attentato terroristico sulla spiaggia di Vergarolla avvenuto il 18 agosto 1946.
In osservanza delle norme anti-COVID-19, la cerimonia si è svolta senza pubblico.
“Le molteplici occasioni commemorative organizzate oggi nella città di Firenze per il Giorno del Ricordo – ha detto il Prefetto - confermano come in tutta la nostra collettività sia fortemente sentito il dovere di porre attenzione su questo capitolo tragico della nostra storia, per molti anni confinato nell’oblio. Si deve alla lotta strenua degli esuli e dei loro discendenti se oggi questa terribile vicenda è entrata a far parte del patrimonio storico-culturale nazionale, accettato e condiviso, conquistando la dignità della memoria. Come evidenziato dal nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’avversario da battere è quello dell’indifferenza, del disinteresse e della noncuranza, che si nutrono della mancata conoscenza della storia e che sono il presupposto per l’odio, la vendetta e la discriminazione. Il Giorno del Ricordo ha la finalità di essere un monito costante avverso i regimi totalitari che opprimono i cittadini e schiacciano le minoranze, negando i diritti fondamentali delle persone, e consolida l’obiettivo di difendere gli istituti democratici, rafforzare l’unità nazionale e promuovere il dialogo e la collaborazione tra Stati e popoli.
Le appassionate parole del sig. Bronzin – ha proseguito il Prefetto – testimone diretto dell’attentato di Vergarolla, in cui perse la vita la zia Francesca, ci restituiscono il significato vero della sofferenza e della forza di chi attraverso quella tragica esperienza ha contribuito a consegnare alla generazioni future un Paese libero e democratico”.
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