''Se non fosse ancora una volta un messaggio pericoloso i paladini di Provenzano, rasenterebbero il ridicolo mentre imbrattano carta bollata per difendere un soggetto che nella vita ha acquisito di tutto e di piu', ma non certo diritti'': lo scrive il presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli, in un comunicato dove commenta l'esposto dei figli di Provenzano contro i magistrati Ingroia e De Francisci. ''Per Bernardo Provenzano sono stati presentati due esposti contro gli allora magistrati (Ingroia e De Francisci) per violazione del segreto istruttorio e per interrogatorio in assenza di avvocati - scrive ancora Maggiani Chelli -. Non v'e' dubbio che in questo contesto noi ci schieriamo e difendiamo a spada tratta i Magistrati che da sempre, come noi, sperano in una collaborazione con la legge da parte di un mafioso come Provenzano, che sa tutto sulla storia d'Italia, quella tragica storia legata ai patti con la mafia''. ''E' veramente singolare che ci si ricordi che esistono gli esposti, quale atto da presentare in procura e presso le Corti di Cassazione, quando non si riesce di far annullare il 41 bis, il carcere severo ma necessario, per un boia come Provenzano che ha condannato a morte i nostri figli mentre con ogni probabilita' trattava con uomini dello Stato''. Maggiani Chelli conclude affermando che ''tuttavia auspichiamo, visto che un esposto e' stato comunque presentato dai figli del boss, che per troppi anni ha fatto pendere l'ago della bilancia dalla parte della mafia, che gli stessi abbiano davvero capito che esiste la legge davanti alla quale siamo tutti uguali, anche Provenzano, e che ne facciano buon uso fino in fondo denunciando in un tribunale non i Magistrati, bensi' le malefatte del padre''.
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