Uno spettacolo teatrale per far riflettere le persone sul valore della vita e sulla assurdità di perderla o farla perdere ad altri per la banalità di una distrazione o per la gravità di certi comportamenti rischiosi che si potrebbero evitare.
Domenica, in contemporanea in cinque teatri della Toscana (Auditorium di Santo Stefano al Ponte di Firenze; Teatro delle Arti di Lastra a Signa; Teatro Mauro Bolognini di Pistoia; Teatro Dante di Campi Bisenzio; Teatro Jenco di Viareggio e il 26 novembre al Teatro Verdi di San Vincenzo), sarà rappresentata ‘La maternità offesa’ di Doretta Boretti, il racconto della morte delle sue figlie Mariachiara e Elisabetta Casina, avvenuta in un tragico incidente stradale nel 2004. La data non è stata scelta a caso: l’Onu ha scelto il 18 novembre per commemorare le vittime della strada.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina in Palazzo Vecchio dall’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi e Doretta Boretti, coordinatrice toscana dell'Associazione europea familiari e vittime della strada e presidente della ‘Fondazione Elisabetta e Mariachiara Casini onlus’ e gli assessori Filippo Biancalani e Mauro Capaccioli di Lastra a Signa. Erano presenti anche l’attore e regista Sergio Ciulli e l’attrice Ornella Grassi che saranno in scena a Firenze.
«E’ la storia della difficile e laboriosa gestione del dolore – ha spiegato Doretta Boretti - come trovarsi in un labirinto nel quale sembra impossibile individuare l'uscita con la protagonista che cercherà con la forza e il coraggio per continuare a vivere. Questo testo vuole restituire la voce a tutte quelle donne e madri che voce più non hanno. In ‘La maternità offesa’ lo spettatore si ritroverà protagonista suo malgrado attraverso emozionanti dialoghi e monologhi densi di musicalità e poesia in un crescendo di speranza e amore talvolta traditi».
«La tragedia inizia con quattro attori in scena immobili – ha aggiunto – i loro volti saranno coperti da maschere neutre: simboleggiano la presenza muta di un dolore universale. La voce di Dolore, fuori scena, annuncia invece la tragedia in tutta la sua drammaticità. La protagonista, che riveste il ruolo di una scrittrice, entra successivamente in scena trascinandosi faticosamente per terra, sopraffatta dal dolore per la perdita dei ‘suoi figli’, morta tra i morti e invece, suo malgrado, ancora viva».
«Il messaggio che vogliamo fare passare – ha concluso Rosa Maria Di Giorgi – è quello che la vita è qualcosa di prezioso e che sulla strada è necessario avere attenzione. Questa è una battaglia di tutti e non riguarda solo coloro che hanno perso un familiare in un incidente stradale. Abbiamo scelto di portare questa testimonianza in diversi Comuni della Toscana, oltre a Firenze, perché siamo convinti che la diffusione di uno spettacolo come questo significa invitare tutti a una riflessione importante».
In tutti i teatri l’ingresso è gratuito.
L’associazione europea familiari e vittime della strada e con la fondazione Elisabetta e Mariachiara Casini Onlus hanno anche indetto il premio ‘Premio Un giorno a teatro per riflettere sugli incidenti stradali’ (http://www.elisabettaemariachiara.it/spazionews.asp) per gli studenti delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado e tutti gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado che, dopo aver assistito alla rappresentazione de ‘La Maternità offesa’, saranno invitati a scrivere un tema sul tema della sicurezza stradale. Una giuria sceglierà 30 elaborati per ogni scuola in concorso e ad aprile 2013 ci sarà la cerimonia di premiazione.
«Dagli elaborati – ha spiegato Doretta Boretti - verranno estratte alcune frasi significative che andranno a formare dei manifesti sulla sicurezza stradale e gli elaborati verranno letti in un apposito programma radiofonico».
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