Maggioranza spaccata e Pd diviso in Consiglio regionale della Toscana che ieri ha respinto una mozione che chiedeva maggiori garanzie per l'applicazione della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza in Toscana. Il documento vedeva come primo firmatario il capogruppo Fds-Verdi Monica Sgherri ed era stato sottoscritto da vari consiglieri di maggioranza, specialmente donne. La mozione e' stata respinta, per un solo voto di scarto. Complici numerose assenze in aula e i voti contrari di alcuni consiglieri Pd (di area ex Margherita), che non hanno seguito il resto del proprio gruppo ed hanno votato contro la mozione insieme all'opposizione. Critica Sgherri secondo cui e' ''un fatto grave. Clamorose assenze in aula, insospettabili voti contrari e una trasversalita' che evidentemente sbarca anche in Toscana dopo il proselitismo a Roma, hanno portato alla bocciatura, per un solo voto, della mozione. Di sicuro non lascero' cadere la questione e ripresentero' la mozione''. La mozione impegnava, tra l'altro, la Giunta toscana a ''emanare atti che prevedano con effetto vincolante per tutte le strutture dove si pratica l'interruzione volontaria di gravidanza per assicurare la piena applicazione della legge 194; e di istituire elenchi di medici obiettori e non obiettori''.
Secondo le consigliere regionali Pd, tra i presentatori della mozione, Daniela Lastri, Lucia Matergi, Vanessa Boretti e Rosanna Pugnalini, ''la mozione respinta non era un giudizio sulla 194 ma un impegno da affidare alla Giunta regionale per la sua piena applicazione e per affrontare la questione dell'obiezione di coscienza in modo corretto. Ci appare spiacevole - aggiungono - il fatto che anche alcuni colleghi del nostro gruppo abbiano voluto marcare un dissenso su quello che e' un diritto sancito da una legge dello Stato. Per quanto ci riguarda, presenteremo un nuovo testo da sottoporre al voto del Consiglio auspicando una discussione nel merito e coinvolgendo tutte le diverse sensibilita' presenti nell'intera Assemblea''.
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