Riceviamo e pubblichiamo dal "Comitato per la rinascita della Leopolda" di Firenze: «Questa lettera aperta avremmo voluto indirizzarla a Matteo Renzi, che ha reso celebre in tutta Italia la Leopolda con le sue iniziative di grande effetto: proprio da questo luogo – un mix di memoria storica (la stazione ferroviaria del Granduca Leopoldo) e di eventi contemporanei (la moda, le rassegne musicali etc.) - ha preso slancio per il suo percorso politico da Firenze a Palazzo Chigi.
Gli avremmo fatto presente che la Leopolda, dietro il proscenio sfavillante di iniziative politiche e culturali, ha anche un'altra faccia, in cui predominano incuria e degrado, proprio a ridosso del Nuovo Teatro Comunale, ancora incompiuto, di quello che dovrebbe diventare il Parco della Musica, della “più grande piazza di Firenze”, che viene inaugurata proprio oggi.
Renzi ha assunto altri incarichi, assai più importanti, ma il degrado che caratterizza “l'altra faccia della Leopolda” è ancora ben presente, senza peraltro che si prospetti soluzione alcuna.
Perciò la lettera aperta che pensavamo per il Sindaco Matteo Renzi la indirizziamo al Vice-sindaco Reggente, Dario Nardella.
Riteniamo che sia prioritaria per entrambi la lotta senza quartiere ai lacci ed ai lacciuoli che la burocrazia e le lungaggini amministrative pongono alla realizzazione dei giusti obiettivi che riguardano la cittadinanza.
E' allora possibile che una zona abitata da migliaia di persone viva da oltre 4 anni in uno stato di abbandono? Che le necessarie opere di urbanizzazione (il completamento di una piazza, i collegamenti stradali, la realizzazione di un piccolo giardino, l'illuminazione) siano rinviate di anno in anno? Che il degrado aumenti progressivamente, portando ulteriore degrado e insicurezza?
E' accettabile che un'area, destinata all'edificazione da una lottizzazione che non teneva conto della qualità della vita di chi abita nella zona (altrimenti quell'area sarebbe stata prevista a verde e non cementificata), sia oggi un terreno incolto, da bonificare, sempre più assimilabile ad una discarica? E che, mentre si facevano, due anni fa, turni notturni di lavoro per portare a compimento il teatro e si sono fatti oggi turni continui per finire nei tempi previsti la grande piazza davanti al Nuovo Comunale, rimanga nella sua condizione di eterno cantiere lo spazio a 100 metri di distanza?
In che modo un'amministrazione opera a favore della cittadinanza, se non è in grado di far effettuare alle ditte costruttrici, a cui spetterebbero, o di effettuare essa stessa, le indispensabili opere di urbanizzazione?
Oppure esistono cittadini di serie B, C … Z, che hanno minori diritti e che non vengono minimamente ascoltati quando presentano le loro richieste e le loro proposte al Comune?
Le persone che abitano alla Leopolda, dopo aver portato a lungo pazienza, si sono organizzati, da circa un anno e mezzo, in un Comitato – il Comitato per la Rinascita della Leopolda – ed hanno denunciato la situazione, fatto assemblee, incontri in Palazzo Vecchio, sopralluoghi insieme agli amministratori, raccolto firme fra gli abitanti della zona.
Ma le questioni principali che essi ponevano e pongono rimangono irrisolte, né vengono indicati dei tempi certi per la loro soluzione.
Per questo ci rivolgiamo oggi al Vice-sindaco Reggente Dario Nardella.
Occorre dare urgentemente una svolta all'attuale stato d'impasse.
E' necessario un impegno del Comune di carattere straordinario perché gli abitanti della Leopolda si possano alfine considerare cittadini di Firenze a tutti gli effetti.
Si deve provvedere, da parte dell'Amministrazione, a recuperare il tempo perduto (eliminando il degrado, ma anche sanando una condizione che vede la mancanza di luoghi di aggregazione, di servizi, di spazi verdi adeguati).
E' nostra convinzione che non debbano più esistere due Leopolde, quella luccicante, a cui Renzi ha dato lustro e fama con le sue iniziative, ed un'altra (“l'altra faccia della Leopolda”) completamente abbandonata.
Bisogna che la zona denominata LEOPOLDA sia un tutt'uno e costituisca una parte, piccola ma importante, della città. Lo può, e lo deve essere, dal punto di vista culturale, per cui va portato a termine, finalmente e davvero, al di là delle varie inaugurazioni parziali, il Parco della Musica. Ma anche nell'ottica abitativa, che comporta, dopo anni di latitanza delle istituzioni, la realizzazione di un ambiente con al primo posto la qualità della vita di chi vi abita. E pure in quella urbanistica, laddove risulta indispensabile dar vita, sulla base di progetti costruiti in modo partecipato, ad una cerniera attiva e vitale fra la zona centrale e la parte ovest di Firenze.
Chiediamo al Vice-sindaco Reggente un incontro rgente per illustrargli le nostre richieste e consegnargli le centinaia di firme che abbiamo raccolto in calce alla piattaforma di rivendicazioni e di proposte elaborata dal Comitato.
Non è più tempo di promesse non mantenute e di chiacchiere inconcludenti.
Restiamo in attesa di quelle risposte concrete che le istituzioni sono tenute a dare con urgenza».
IL COMITATO PER LA RINASCITA DELLA LEOPOLDA
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