Ieri sera, presso il teatro Giotto di Vicchio, si è tenuto un incontro dal titolo “Il sistema Forteto e le Istituzioni. Basta complicità”, organizzato dai gruppi regionali PdL e Fratelli d'Italia.
Presenti all'iniziativa Caterina Coralli (FdI) e Raffaele Lecca (PdL) Consiglieri Comunali di Vicchio, Sergio Pietracito Presidente del Comitato Vittime del Forteto i Consiglieri Regionali Giovanni Donzelli (FdI), Nicola Nascosti (PdL) e il Presidente della Commissione regionale d’inchiesta sul Forteto Stefano Mugnai (PdL). Ha moderato l'incontro Pietro Mercatali, Direttore del “Galletto”, quotidiano del Mugello.
Durante il dibattito è stata ripercorsa la storia del Forteto, gli scandali, gli abusi e i troppi silenzi che hanno fatto sì che, malgrado una sentenza passata in giudicato nei confronti di Rodolfo Fiesoli, il Tribunale dei Minori continuasse a dare i ragazzi in affido alla struttura.
“È trascorso circa un anno e mezzo dal primo incontro che facemmo in questo teatro – ha detto Sergio Pietracito – finalmente si parla del Forteto anche fuori del Mugello. Fiesoli? È un commerciante senza etica che ha usato i mattoni della sinistra per costruire il suo impero, ma se si fosse trovato in Veneto o in Lombardia avrebbe usato quelli della destra. Ci accusano di essere degli irresponsabili, ci dicono che noi del comitato con le nostre azioni mettiamo a rischio la vita dell'azienda agricola (i lavoratori sono centinaia, ndr), noi vogliamo che si salvi, ma – ha precisato - vogliamo che coloro che hanno compiuto abusi ed hanno consentito che si violassero sistematicamente i diritti fondamentali del lavoro siano allontanati”.
“Qualsiasi sentenza arriverà dal processo che inizierà ad ottobre (che vede 23 rinvii a giudizio per violenze e maltrattamenti, ndr) non sarà sufficiente – ha dichiarato Mugnai, Presidente della Commissione regionale d’inchiesta – esiste un sistema Forteto che deve cambiare, altrimenti il problema non si risolverà mai. La battaglia non è vinta, ci sono ancora resistenze enormi da parte del sistema di potere toscano. Qualunque famiglia voglia prendere in affido un minore viene giustamente rigirata come un calzino, mentre il Forteto – ha denunciato Mugnai – era considerata zona franca”.
Fa eco Giovanni Donzelli: “Siamo arrivati ad un rinvio a giudizio, ma bisogna abbattere le complicità, i mezzi silenzi e le omertà che continuano ancora oggi. Stasera, senza ipocrisia voglio denunciare chi sono i complici di queste omertà: il Procuratore Toni che ha definito rottami i bambini del Forteto, che ha rivendicato di non aver applicato le sentenze per continuare ad affidare minori alla comunità; il Sindaco di Vicchio che usa la parola presunte quando parla delle vittime del Forteto e il PD di Vicchio che per bocca del suo segretario scrive lettere dove afferma che il caso è tutto un complotto; i Sindacati che non intervengono a difendere i diritti dei lavoratori continuamente violati; la Regione Toscana che voleva bloccare l'ispezione ministeriale alla cooperativa e, una volta a conoscenza degli abusi, ha infranto le regole del buonsenso continuando a finanziare questo sistema; il Presidente del Consiglio Regionale Monaci che ha scritto una lettera alla Commissione regionale per cercare di limitarne i lavori, Monaci è una brava persona, ma in questo caso ha fatto un invito all'omertà (che per fortuna non c'è stata – ha precisato Donzelli); l'Università di Firenze che presenta dei progetti insieme alla cooperativa il Forteto che si difende affermando che lo fa solo per motivi scientifici; la città di Vicchio che in occasione della fiaccolata per le vittime (organizzata lo scorso maggio, ndr) ha reagito alla stessa con le finestre chiuse e le luci spente. In ultimo il silenzio che mi fa più male – ha evidenziato Donzelli – quello della Chiesa: il parroco di Vicchio non ha detto una sola parola su questa vicenda e questo, a me che sono cattolico pesa drammaticamente. Dobbiamo cancellare queste mancanze e in prima linea ci devono essere i cittadini, non i partiti, altrimenti – ha concluso Donzelli – tra qualche anno potrebbe tornare tutto come prima”.
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