"Le code davanti agli Uffizi? stiamo lavorando in silenzio, dietro le quinte, ma pancia a terra.
Dalla prossima estate si vedranno i primi effetti di questo lavoro in termini di riduzione, e da quella del 2018 i miglioramenti saranno più netti, sostanziali". Lo ha detto ieri all'ANSA, ad un anno dalla nomina al vertice della Galleria degli Uffizi, il direttore Eike Schmidt.
Al momento dell'insediamento effettivo, avvenuto nello scorso novembre, Schmidt aveva parlato dell'abbattimento delle file come di una delle 'missioni' più importanti del suo incarico. "La collaborazione che abbiamo avviato con il dipartimento di informatica dell'Università dell'Aquila ci sta consentendo di elaborare un vero e proprio modello sociologico e gestionale del museo, sulla base dei flussi di visitatori e delle loro abitudini, così come accade per altri spazi affollati come aeroporti, ospedali, stazioni - ha spiegato Schmidt - nessuno però lo ha mai sperimentato sulle gallerie d'arte: è quello che stiamo facendo adesso. Al momento ci troviamo nella fase di ricerca, in cui stiamo elaborando i dati dei flussi: ma presto partiranno i test pratici, per così dire, in cui metteremo alla prova questo modello".
Il funzionamento di questa operazione, ha spiegato ancora il direttore, "è legato al far venire meno le varie cause che determinano l'intasamento degli Uffizi. Ad esempio, sarà fondamentale aprire più accessi, avviare più percorsi interni, ma non è l'unico fronte: ne abbiamo rilevati 15 su cui agire, tra i quali anche l'aspetto delle prenotazioni, da svecchiare e snellire, con incentivi a fissare la visita via web e non 'dal vivo', come succede ora, con gli effetti che si vedono".
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