“Svegliamoci, scendiamo giù dai balconi e smettiamo i panni degli osservatori neutrali. Qui c'è da difendere Firenze e i fiorentini”.
E' netto l'appello che il deputato Gabriele Toccafondi lancia alle forze politiche e sociali di Firenze in occasione della sua convention alle Librerie Universitarie del Polo di Novoli. Del resto già il titolo dell'appuntamento realizzato assieme a Marco Semplici, consigliere delegato a lavoro e turismo per la Città Metropolitana lascia spazio a interpretazioni: Difendiamo Firenze.
“Sì, uso proprio la parola difendere – spiega Toccafondi, già sottosegretario dei centristi di Civica Popolare nei governi di centrosinistra e attuale deputato di Firenze (uno dei pochi collegi che il centrosinistra ha vinto alle scorse politiche in Toscana) - perché è davanti agli occhi di tutti che la nostra città oramai da 120 giorni, cioè da quando s'è insediato il Governo del presunto “cambiamento”, è sotto attacco. Ogni giorno assistiamo a un fuoco incrociato sia da parte dei ministri grillini che leghisti contro Firenze e i fiorentini”. Per Toccafondi il motivo è semplice: “Firenze ai loro occhi rappresenta una città da “espugnare”, quindi da mettere sotto assedio”. Per cui per il deputato fiorentino altrettanto semplice e netta deve essere la risposta della città e dei fiorentini: “difendiamoci”.
“Non si può stare al balcone ad attendere – spiega Toccafondi rivolgendosi alle forze politiche e sociali della città - o ancora peggio ad esultare perché stanno facendo firmare ai nostri giovani cambiali in bianco sul loro futuro. Né ci si può limitare a organizzare convegni per discutere di progetti e infrastrutture già decisi e che la città aspetta da anni. C'è da prendere posizione per Firenze”.
“I fatti sono così evidenti che solo chi non li vuol vedere può derubricarli a coincidenze” spiega Toccafondi. E l'elenco del deputato fiorentino in effetti è lungo e allarmante. “Chi sta governando a Roma – dice Toccafondi - ha deciso che a Firenze deve essere tolto ossigeno, pensiamo solo ai 18 milioni del Piano Periferie letteralmente scippati, e legate le mani stoppando i progetti già decisi e finanziati. Non a caso il Governo ha deciso di bloccare la nuova pista del Vespucci e di lasciare lo scalo di Peretola così come è oggi. E quindi, di conseguenza, di dire No anche al nuovo Stadio della Fiorentina. Con la stessa logica punitiva l'Esecutivo non ha intenzione di proseguire nel finanziamento della rete tranviaria, per cui il sistema delle tranvie non verrà completato. Ha deciso di bloccare definitivamente il passante dell’Alta Velocità e la Nuova Stazione che significa che Firenze potrebbe venir saltata dall’Alta Velocità Ferroviaria. In più non sanno che dirci sul futuro degli Uffizi: dall'uscita Isozaki al corridoio Vasariano, e neppure sanno che fare del Direttore. Stessa situazione alle Officine Ferroviarie dell’Osmannoro dove i lavoratori sono in attesa di sapere quale futuro aspettarsi e temono di fare la stessa fine dei loro colleghi dell'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria che si sono visti scippare struttura e funzioni che verranno trasferite a Roma per essere inglobate in una mega agenzia per ferrovie e strade. E tanto meno il Governo si preoccupa di mandare a Firenze i 250 agenti fra Carabinieri e Guardia di Finanza che mancano come ha ammesso lo stesso ministero dell'Interno. Il disegno contro Firenze è chiaro. Per questo non basta attendere, non è sufficiente protestare occorre prendere posizione per Firenze e i fiorentini. L’alternativa è l’ignavia, ma un grande fiorentino, Dante, gli ignavi li metteva all’Inferno” conclude Toccafondi.
"Siamo ad un bivio - ha aggiunto Marco Semplici, consigliere delegato al lavoro e turismo per la città metropolitana promotore dell'iniziativa insieme a Toccafondi - i cittadini devono scegliere da che parte stare. I vecchi schemi della politica rappresentati dal Centrosinistra e dal Centrodestra sono saltati. Oggi si deve decidere se stare con Firenze o contro Firenze. Chi oggi è qui, comincia un percorso per convincere i fiorentini che per Firenze serve un futuro di sviluppo e di crescita e in questo senso saranno decisive le prossime amministrative in cui si deciderà il futuro dei prossimi venti anni."
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