Per il 2018 il tasso di occupazione 15-64 anni del Comune di Firenze è stato del 71,9%, in crescita rispetto al 2017 quando era il 69,5%, per la prima volta superiore a quello del Comune di Milano (71,3%) e secondo solo a quello del Comune di Bologna (74,2%).
Il tasso di disoccupazione 2018 si attesta al 5,7%, in significativa diminuzione rispetto all’anno precedente, quando era il 9,4%. Il dato è inferiore a quello di Milano (6,2%) e secondo solo a quello del Comune di Bologna (5,4%). Sono questi i principali numeri che emergono da uno studio dell’Ufficio statistica del Comune, su elaborazione di dati Istat. Nel dettaglio, nel 2018 il tasso di occupazione medio per quanto riguarda i grandi comuni in Italia era al 58,4% (nel 2017 era il 57,8%).
Per il Comune di Firenze si tratta, per il terzo anno di fila, del tasso di occupazione più elevato registrato negli ultimi 15 anni. L’ammontare di residenti occupati passa da circa 171.000 nel 2017 a circa 175.000 nel 2018 (+4.000 occupati). Dal 2014 al 2018 gli occupati sono incrementati di circa 14.000 unità. L’ammontare di occupati è di circa 20.000 unità superiore al periodo pre-crisi (anni 2007-2008) in cui il numero di occupati era stimato di circa 150.000 unità. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, la media dei tassi di disoccupazione dei grandi comuni italiani è pari a 13,8%, in diminuzione rispetto al 14,4% del 2017.
A Firenze trail 2014 e il 2018 il tasso di disoccupazione di Firenze è in costante diminuzione: era il 9,5 nel 2015 e nel 2016, e il 9,4 nel 2017. Il dato del 2018 è al livello più basso dal 2010, quando era al 5,2% ed inferiore a quello fatto registrare nel 2008: 5,8%. I disoccupati fiorentini sono circa 11.000 residenti: 4.000 unità in meno rispetto al 2014 e 7.000 unità in meno rispetto al 2017. Per il sindaco, questi dati confermano un trend positivo che si è consolidato nel corso degli anni, nonostante la tendenza opposta a livello nazionale: Firenze ha ormai imboccato la stradadella crescita, merito del dinamismo delle imprese del territorio e degli investimenti pubblici che hanno favorito l’occupazione.
La città, sostiene, ha raggiunto un tasso di disoccupazione che è praticamente la metà di quello nazionale e si conferma come un polo di attrazione di investimenti e di creazione di occupazione e dove c’è buon governo i risultati concreti su economia e lavoro si vedono. Per questo, continua, è a maggior ragione indispensabile seguire con la massima attenzione le vicende più critiche che interessano il territorio come quelle di Cavalli e della Bekaert, e questi dati devono inoltre servirci a spingere l’acceleratore sui temi del lavoro e della formazione con un occhio particolare sulla disoccupazione giovanile. Obiettivo, per il sindaco, è andare avanti sullo sblocco dei cantieri, sull’aumento degli investimenti pubblici, sull’attrazione di capitali stranieri, sulla promozione di nuova impresa, su un maggiore collegamento tra formazione e mondo del lavoro.
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