La vicenda controversa e appassionante della nuova facciata del Duomo di Firenze ha inizio nel 1587 quando il Granduca Francesco I dei Medici ordina la distruzione di quella medievale di Arnolfo di Cambio, iniziata nel 1296 e mai terminata.
Francesco I incarica Bernardo Buontalenti, geniale e fedele architetto di corte, di progettare la nuova facciata, ma dopo la morte del Granduca i lavori si arenano, nuovi progetti vengono via via proposti, approvati e poi dimenticati.
Nel 1630, in una città lacerata dalla peste, il progetto viene riaperto, ma ancora una volta senza esiti. Un disegno richiesto a Pietro da Cortona nel 1645 chiude definitivamente la vicenda. Il massimo monumento sacro e identitario della città, conteso tra ambizioni e interessi contrapposti, rimarrà ancora per secoli privo di una facciata.
La storia intricata e avvincente della facciata del Duomo di Firenze è stata ricostruita sulla base della documentazione dell’Archivio dell’Opera del Duomo, da Mario Bevilacqua, professore di Storia dell’Architettura e della Città all’Università di Firenze, in un libro “I progetti per la facciata di Santa Maria del Fiore (1585 - 1645) Architettura a Firenze tra Rinascimento e Barocco”, Leo S. Olschki editore, per la collana “Archivi di Santa Maria del Fiore”.
Mercoledì 3 febbraio alle ore 17.00 presso il Centro Arte e Cultura dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze (Piazza San Giovanni 7) la presentazione del libro alla presenza dell’autore, interverranno Francesco Gurrieri, vice presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Timothy Verdon, direttore del nuovo Museo dell’Opera del Duomo, Claudia Conforti dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Massimiliano Rossi dell’Università del Salento, coordina Lorenzo Fabbri, responsabile dell’Archivio dell’Opera di Santa Maria del Fiore.
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