La corte di appello di Firenze, nel processo per la bancarotta dell'ex banca Credito cooperativo fiorentino in cui lo ha condannato a 6 anni e 10 mesi, ha però assolto Denis Verdini "perche' il fatto non sussiste" dall'accusa di finanziamento illecito ai partiti. È un capitolo singolo del processo che riguarda cinque fatture emesse dallo stesso Verdini, all'epoca dei fatti tra i maggiori esponenti di Forza Italia, verso società private. In primo grado l'ex senatore era stato assolto dal tribunale per prescrizione per questa specifica accusa. Ma Verdini ha proposto appello chiedendo una chiara pronuncia di assoluzione. L'accusa sosteneva che tali fatture, emesse all'apparenza per la sua consulenza di commercialista, in realtà fossero finanziamenti illeciti a Forza Italia. Però la corte ha creduto a Verdini e l'ha assolto con formula piena, anche perché dal pm non viene chiarito, né viene data prova, perché tali società avrebbero dovuto finanziare il partito di Verdini. Per la corte, al massimo, si potrebbe trattare di fatture per operazioni inesistenti, ma non di finanziamenti illeciti a Forza Italia. Circostanze in cui, sempre secondo i giudici di appello, Verdini agì "operando come soggetto privato e non quale esponente politico".
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