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Nuovi poveri

Un condominio per padri separati

La commissione sanità approva la mozione di Massimo Pieri
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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Padri separati definiti sempre più spesso 'i nuovi poveri', una nuova emergenza sociale di cui si accorgono ora anche le istituzioni locali.
Un matrimonio che finisce è sempre una ferita, per tutti. Indipendentemente dalle colpe, decretare la fine di un amore che un tempo si è giurato sarebbe stato eterno è un fallimento, sempre. Un divorzio è un progetto di vita che si infrange, un futuro che si perde, e la sofferenza che esso provoca sarebbe di per sè sufficiente. Ricominciare è difficile e richiede tempo, ma diventa davvero un'impresa quando la fine di un matrimonio rappresenta anche la fine dell'indipendenza economica. Al dolore della perdita si aggiunge l'impossibilità concreta di ricostruirsi una vita. E' quello che in genere succede agli uomini con un reddito medio quando si separano dalla moglie. Costretti ad uscire dal tetto conuigale perché la casa viene attribuita al genitore affidatario dei figli, quasi sempre la donna, e in quanto 'capo famiglia' vincolato al versamento di un assegno mensile per il mantenimento di moglie e figli, che in genere corrisponde a 1/3 delle entrate mensili, e poi quasi sempre c'è il mutuo o l'affitto da pagare. E' ovvio che resta ben poco per potersi permettere un nuovo alloggio. In molti si vedono costretti a tornare sotto il tetto dei genitori, quando questo non è possibile l'alternativa è chiedere aiuto alle mense e ai i dormitori. Negli ultimi anni la Caritas ha più volte lanciato appelli e sono sorte associazioni di padri separati per fronteggiare quella che sta diventando sempre più un'emergenza sociale; da qualche tempo però sembra che anche le autorità locali abbiano deciso di prendere provvedimenti. E' successo in Piemonte dove la Regione offre ai padri separati agevolazioni economiche importanti e soprattutto soluzioni abitative a tasso agevolato, lo stesso è accaduto a Roma e a Milano. E ora anche Firenze sembra muoversi in questa direzione: è notizia di oggi, infatti che la commissione sanità abbia approvato la mozione di Massimo Pieri (gruppo misto verso Pdn) da tempo impegnato a patrocinare questa causa. "Oggi finalmente si apre la strada per una riflessione seria in consiglio comunale che dia ascolto alle nuove esigenze alla luce anche degli ultimi dati Istat che ci dicono non solo che le separazioni sono aumentate ma anche le gravi difficoltà in cui spesso si trovano i padri separati. Credo – ha aggiunto Pieri ringraziando il presidente Maurizio Sguanci (Pd) e il consigliere del PdL stefano Bertini per il sostegno e il contributo alla sua mozione - sia urgente avviare una riflessione su questo vero e proprio nuovo allarme sociale anche a Firenze. Al Comune di Prato, è già stata presentata dalla giunta Cenni la proposta di un condominio per padri in difficoltà, a Milano è già esistente una struttura simile, mentre in Lazio si va verso una apposita legge regionale. E in Toscana e a Firenze?”.
“Strutture come la Caritas – ha concluso il consigliere – hanno già rilevato da tempo la crescita di richieste da parte di questa fascia della nostra popolazione. Il problema è dunque grave e urgente. Dobbiamo innanzitutto prenderne coscienza, e in questo senso va la mia mozione; starà alla sensibilità politica di tutte le forze in campo avviare una riflessione per individuare quali misure siano più idonee per intervenire”.  

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