C’è il primo avvocato in Italia ad aver pignorato i beni dello Stato. Ci sono docenti universitari dei tre atenei toscani. Ci sono imprenditori, informatici, mamme che lavorano, matematici e fisici nucleari. Ma soprattutto non ci sono politici di professione. E’ la pattuglia toscana di “Fare per Fermare il Declino”, il movimento guidato dall’economista Oscar Giannino.
I candidati sono 33 (20 alla Camera e 13 al Senato), la loro età media è di 52 anni e rappresentano uno spaccato di società civile ben lontano dal refrain del movimento elitario. “Chi godrà delle nostre riforme – spiegano – saranno coloro che hanno talento ma oggi sono schiacciati da un sistema che non premia chi se lo merita, soffocati dall’Italia delle corporazioni e delle raccomandazioni”.
Il capolista alla Camera è Oscar Giannino, seguito dall’imprenditore agricolo Giordano Masini. Al Senato, il capolista è il professore grossetano Biagio Muscatello, seguito dal fiorentino Paolo Parrini. Nella lista sono rappresentate tutte le zone della Toscana, con una particolare presenza di grossetani, fiorentini, pratesi e pistoiesi. Ci sono imprenditori e imprenditrici, ma tra i candidati hanno trovato spazio anche liberi professionisti.
Un esercito che ha ricevuto l’ok di Oscar Giannino. Ed è proprio il fondatore del movimento a tesserne le lodi: “I nostri candidati vengono tutti dalla società civile, è gente che non si tira indietro di fronte alle spese di una campagna elettorale ed è limpidamente pronta all’esperienza di confronto in una Regione che esercita un monopolio dell’interlocuzione politica e della distribuzione degli incentivi alle imprese. Non ci fermeremo il 27 febbraio, qualunque sia il responso elettorale”.
A proposito delle peculiarità toscane, Giannino non lesina affondi: “In Toscana – sottolinea l’economista - l’offerta politica è cristallizzata da decenni in senso unidirezionale. Se ciò ha portato a una maggiore efficienza nell’offerta di servizi rispetto ad altre aree d’Italia, il fatto che la società civile cerchi risposte solo da una parte politica, nel lungo periodo comporta dei problemi”.
Da qui l’appello di Giannino: “Ecco perché ci auguriamo che i cittadini toscani sappiano guardare con grande attenzione alla nostra offerta politica fuori dagli schemi partitici, lontana dalla destra, dalla sinistra e da questo nuovo centro di Monti, nella cui “società civile” vediamo gli stessi difetti che abbiamo visto nella Seconda (e addirittura della Prima) repubblica. Abbiamo un programma di numeri concreti, elaborati dai migliori economisti italiani all’estero: indicando di abbattere l’Irap e gran parte dell’eccesso di contributi sociali sulle imprese che desertificano le Pmi, abbiamo fiducia che i toscani sappiano vedere in un’offerta politica diversa da quella a senso unico praticata per decenni una risposta all’altezza dei problemi italiani”.
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