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Punti di vista

Stadio Fiorentina: il pacco di Nardella per Campo di Marte

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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

La novella dello stento del nuovo stadio della Fiorentina oggi, in occasione della presentazione da parte del Sindaco Dario Nardella del piano “Rinasce Firenze” (per ridare slancio economico e sociale alla città dopo la crisi determinata dalla pandemia del Coronavirus), si arricchisce ulteriormente e significativamente di “teatro”.

Cancellata la soluzione nuovo impianto, adesso si punta dritto al restauro del vetusto Artemio Franchi, confidando in norme da parte del Governo che ancora sono soltanto proposte.

Ma c'è di più.

Se la soluzione di riqualificare l'impianto di Campo di Marte può essere una scelta sensata per superare le difficoltà determinate dalla mancanza entro i confini comunali di spazi liberi da immobili idonei a una nuova edificazione, l'ipotesi di cementificazione di Campo di Marte con 30.000 metri quadrati di superfici extra impianto sportivo (suddivise tra centri commerciali, albergo ed uffici) smentisce seccamente le linee politiche professate dalle amministrazioni cittadine negli anni scorsi.

 

I fatti – A margine dell'illustrazione del Piano “Rinasce Firenze” al Primo cittadino è stata rivolta precisa domanda: “Sono ipotizzabili al Campo di Marte, in caso di ristrutturazione del Franchi, 30.000 metri quadrati di superfici extra impianto sportivo (suddivise tra commerciale, hotel e uffici) come sono previsti nell'ipotesi del nuovo stadio alla Mercafir?”. “Sì – ha risposto Nardella – io non li escluderei in via di principio, può essere un'ipotesi da approfondire, così come è chiaro che la ristrutturazione dello stadio di Campo di Marte, che però voglio dirlo a tutti è sempre stato un obiettivo, ora lo è ancora di più a mio parere; può avvenire all’interno del ripensamento e della riqualificazione di tutta l’area. Per altro ricordo che il progetto della cosiddetta ‘linea sei’ della Tramvia prevede il raggiungimento dello stadio, ed è un progetto totalmente finanziato dai soldi pubblici. Quindi – ha spiegato Nardella – sotto il profilo infrastrutturale il parco sportivo di Campo di Marte si può raggiungere sia con la ferrovia, il sistema di metropolitana di superficie già presente, sia con la Tramvia che sarà realizzata con i soldi pubblici. Questi metri quadrati (30.000, ndr) – ha ribadito Nardella - sono un’ipotesi plausibile. Noi per altro – ha annunciato il Sindaco – stiamo lavorando a livello parlamentare per proporre una modifica alla legge Lotti-Nardella e cioè quella di consentire le compensazioni dell’investimento, vale a dire realizzazione di alberghi e centri commerciali, anche non attaccati allo stadio, ma in un’altra zona del territorio comunale. Anche questa – ha concluso – è una ipotesi secondo me molto ragionevole che potrebbe facilitare un investimento privato nel caso, ovviamente, di ristrutturazione di monumenti storici”.

 

 

Per lustri le varie amministrazioni cittadine (ma tutte dello stesso colore politico) hanno raccontato ai cittadini quanto fosse importante liberare, grazie a un nuovo stadio costruito altrove, i residenti di Campo di Marte dai disagi che devono subire in occasione delle partite interne della Fiorentina. Oggi la capriola. Non solo lo stadio resterebbe dove è, ma “non si esclude” di sovraccaricare il quartiere con 30.000 metri quadrati di strutture destinate ad accogliere clienti ogni giorno dell'anno. A margine di un incontro dove per rilanciare la città si è parlato esplicitamente di “idee green”, di “sostenibilità” e “vivibilità” non si esclude la cementificazione di un quartiere e soprattutto l'aggravio di traffico che dovrebbe sostenere in assenza di una rete infrastrutturale che non solo non è migliorabile per la massiccia presenza di abitazioni, ma sarà ulteriormente compromessa da ciò che “mangeranno” al traffico privato i binari della futura Tramvia.

Ad asseverare quanto sopra c'è la VAS (valutazione ambientale strategica) fatta dal Comune di Firenze per il cosiddetto “Progetto Renzi”, che prevedeva la stadio ed opere connesse a Novoli nel comparto sud dell'area Mercafir, ripreso e poi sepolto dall'attuale amministrazione nei mesi scorsi. Nella stessa VAS, tra l'altro, è contenuta un'analisi dell'impatto che avrebbe il traffico a Novoli dalle cosiddette opere connesse. Traslando il carico generato dalle utenze giornaliere in assenza di eventi allo stadio presso le strutture connesse (mantenendo le stesse superfici ipotizzate a Novoli) il risultato non può che essere insoddisfacente (vista la modesta rete viaria che si potrebbe rafforzare solo abbattendo centinaia di abitazioni in stile via dei Fori Imperiali del Ventennio). E pensare che per smontare la proposta del Sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi si evidenziava il problema della viabilità: almeno il comune alle porte di Firenze è circondato da aree agricole, quindi, tralasciando i costi, nuove strade sono ipotizzabili...

 

In ogni modo proseguiamo con questo improbabile disegno evidenziando ciò che comporterebbe. Prima di tutto per costruire le strutture extra stadio va modificato il piano regolatore cambiando le destinazioni d'uso di un'area ad impianti sportivi destinandola a commerciale, turistico-ricettiva e direzionale. Eventualmente si potrebbe far sloggiare alcune società sportive dilettantistiche della zona e riempirsi la bocca con l'arcinoto “volumi zero”, ma il carico di utenze che dovrebbe sopportare il quartiere rispetto all'attuale sarebbe ben maggiore.

 

In secondo luogo, malgrado biciclette, monopattini, servizio ferroviario metropolitano (che senza tunnel alta velocità rimarrà inefficiente) e futura linea della Tramvia (della quale ad oggi non è stato definito né il percorso, né tanto meno il superamento della ferrovia), saranno necessari parcheggi per accogliere migliaia di auto che, viste le caratteristiche della zona, non potranno che essere realizzati interrati e pertanto dal costo di costruzione enormemente maggiore in luogo di quelli a raso (ricordiamo ai fini urbanisti che, tra spazi di manovra e corsie di distribuzione, per ogni posto auto sono necessari circa 30 metri quadrati).

 

Tralasciando altri aspetti di non facile soluzione e la conseguente beffa per le attività commerciali esistenti del quartiere (che dal rischio certo di perdita di introiti in caso nuovo stadio, rischierebbero di essere “mangiate” dalle nuove), oltre un iter burocratico infinito, quali sarebbero i costi se eventualmente a Rocco Commisso fosse proposta questa ipotesi? La possibilità che gli impegni finanziari siano maggiori rispetto alla costruzione di una nuova “cittadella viola” è verosimile. Peggio ancora se il patron viola si imbarcasse verso una soluzione che prevede il restauro del Franchi e la separazione delle funzioni commerciali e turistico ricettive in un'altra area di Firenze (certo Campo di Marte non subirebbe parte dell'aggravio di traffico nei giorni senza eventi – anche se si deve ricordare che dentro il Franchi sorgerebbero ulteriori attività che opererebbero pure in assenza di partite). Un rinnovato stadio che resterebbe comunque attaccato a immobili residenziali potrebbe rispettare le norme UEFA sugli impianti sportivi ed essere scelto per grandi eventi?

 

Oggi la nuova strategia del Sindaco si basa su leggi e norme che sono solo un'idea. Come l'idea di spostare la Mercafir a Castello a prescindere dalla questione stadio intavolata con la vecchia proprietà della Fiorentina e ora la Mercafir riqualificata a prescindere nel comparto nord della stessa; come il sì al tunnel alta velocità, poi il no alla TAV nel giugno 2016 e di nuovo il sì con la stazione Foster “hub dei bus turistici”.

Lo scorso luglio Nardella, appena rieletto Sindaco, illustrando in consiglio Comunale il Programma di Mandato dichiarava: “Per noi rimane prioritario realizzare il nuovo stadio, ma questo non deve assolutamente escludere la necessità di intervenire anche sullo stadio esistente che richiede inevitabilmente interventi di ristrutturazione. Le due cose non sono in contrapposizione”. Un programma sensato: non lasciare al degrado il Franchi e un nuovo stadio moderno e funzionale.

 

Ad oggi da parte della Società viola non è stato presentato alcun atto formale per nessuna soluzione, ma giusto stamani Joe Barone avrebbe incontrato i proprietari dei terreni a Campi Bisenzio dove potrebbe migrare la squadra viola.

A quando il prossimo colpo di teatro?

 

 

Donato Mongatti

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