'Quote rosa' non garantite, il Tar scioglie la giunta di Roma

Annullata la Giunta di Roma, perchè l'equilibrio tra uomini e donne non è stato rispettato. Un solo assessore donna su dodici: non solo palesemente troppo poco, ma decisamente illegale. L'articolo 5 dello statuto del Comune di Roma regola e salvaguarda il principio di Pari Opportunità in tema di nomine. A questo articolo si sono appellate nel loro ricorso al Tra del Lazio le consigliere comunali di Roma di Pd e Sel Monica Cirinnà e Maria Gemma Azuni e le consigliere di Parità della provincia di Roma e della regione Lazio, Francesca Bagni e Alida Castelli. Ricorso accolto e che ha portato all'azzeramento della giunta capitolina. Non può che Federica Giuliani Presidente della Commissione Pari Opportunità del comune fiorentino "Con grande soddisfazione apprendiamo della decisione del Tar riguardo alla giunta di Roma, Tar che null'altro ha fatto se non applicare norme per le quali ci siamo battute per anni: chiediamo che corrispondano comportamenti equivalenti soprattutto nelle istituzioni che rappresentiamo. Un plauso alle colleghe romane che si sono impegnate per questo importante riconoscimento".
Davanti al deficit di democrazia - continua la Giuliani -  nella rappresentanza di genere, è legittimo da parte dei cittadini chiedere alla politica di rispettare le regole. È una vittoria della democrazia in un paese dove troppo spesso diritti fondamentali sanciti dalla legge vengono calpestati". Tra l'altro l'artcolo prevede che il principio di equa rappresentanza non sia valido solo per la Giunta o per gli uffici comunali ma anche ''nei casi in cui il Sindaco ed il Consiglio Comunale debbano nominare o designare, ciascuno secondo le proprie competenze, rappresentanti in enti, istituzioni, ovvero in altri organismi gestori di servizi pubblici. Il Sindaco ed il Consiglio sono tenuti a motivare le scelte operate e le conseguenti esclusioni, con specifico riferimento al principio di pari opportunità, e a darne adeguata diffusione''.