Un percorso espositivo sulla storia della lingua italiana nei 150 anni dell'Unità d'Italia. Con questo obiettivo Società Dante Alighieri, Accademia della Crusca e Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Asli) hanno promosso congiuntamente la mostra «Una di lingua. La lingua italiana negli anni dell'Italia unita», che è stata inaugurata ieri a Firenze, nella Biblioteca delle Oblate, dove resterà aperta fino al 30 novembre.
Il titolo della mostra, che prende le mosse da due celebri decasillabi di «Marzo 1821», poesia di Alessandro Manzoni, sottolinea la presenza dell'elemento linguistico nell'ideale risorgimentale: l'unità di lingua si è dimostrata un fattore coesivo ben più attuale rispetto agli altri elementi evocati nei versi manzoniani e ha trovato grande spazio nel dibattito del secondo Ottocento. L'esposizione si avvale della direzione scientifica di tre insigni linguisti: Nicoletta Maraschio (presidente dell'Accademia della Crusca), Silvia Morgana (presidente Asli) e di Luca Serianni (vicepresidente della Società Dante Alighieri). Il percorso, illustrato da immagini di documenti d'epoca, quadri, grafici e fotografie, è accompagnato da un campione esemplificativo dell'enorme produzione editoriale ottocentesca relativa ai diversi temi trattati e arricchito da filmati documentari, per gentile concessione di Rai 150, dedicati alla lingua italiana negli anni dell'Unità. L'esposizione offre una rappresentazione visiva a un tema particolarmente importante per la formazione dell'identità nazionale: uno spunto di riflessione delineato ben prima del 1861, ma reso ancora più impellente al momento della raggiunta unità politica, ha sottolineato Serianni. Storicamente l'italiano rappresenta un elemento portante nella costruzione della Nazione ed è ancora oggi un bene culturale fondamentale nella definizione identitaria del Paese: la lingua, nella coscienza collettiva, è identificata come elemento di riconoscibilità e di coesione nazionale, un patrimonio collettivo da tutelare e promuovere sia in Italia sia all'estero. La mostra descrive la lingua italiana al momento dell'Unità e le sollecitazioni a cui essa fu sottoposta nel periodo immediatamente successivo. L'intento del percorso è quello di documentare la radicata presenza, anche in ambiti lontani dalla letteratura, di un italiano condiviso che, pur sempre in forma scritta, rendeva possibile la comunicazione nelle varie aree del sapere, anche nella continua interazione con i dialetti.
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