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Il CT analizza la partita

Prandelli: Rossi - Balotelli il futuro, Cassano può diventare titolare nel Milan

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Italia batte Spagna 2-1, in campo. Spagna batte Italia 2-1, nello sciopero. Si deve essere rivoltato il cielo d'Europa, almeno a leggere i segni astrali: a un anno dalle macerie mondiali la nazionale è arrivata a sfatare il tabù delle amichevoli d'agosto (l'ultima vittoria era del 2005) superando i campioni del Mondo, e in contemporanea i calciatori spagnoli dichiaravano due giornate di blocco del campionato ridimensionando la portata dei 'guai' italiani. È il miracolo di San Nicola, dicono a Madrid. Non c'è bisogno che qualcuno gli dia i pizzicotti, Cesare Prandelli ci pensa da solo a

risvegliarsi. «Perché tanta modestia? Perchè un anno importante è finito, ma quello più importante sta per cominciare», ha detto all'indomani del 2-1 di Bari. Però l'orgoglio per aver restituito un po' di luce all'azzurro - persino più di quel che l'incerottato calcio italiano gli consentisse - quello non lo nasconde. «Era il nostro obiettivo dal primo giorno, restituire alla gente la voglia di nazionale e l'entusiasmo per questa squadra. Ma guardate, è più semplice di quel che sembri - racconta - Se dici a un giocatore che deve giocare a calcio, lui ne è felicissimo. Non voglio fare paralleli con i problemi del nostro movimento. Ma se possiamo essere un punto di riferimento, se siamo d'esempio, felicissimo anche io. Non mi pesa, dal calcio tutti noi abbiamo avuto tanto e dobbiamo sempre restituire». Per questo ha cominciato subito a lavorare per il domani. «Da una partita così, si prendono le cose buone, ma un allenatore deve pensare a che cosa migliorare - racconta il ct della ricostruzione - Abbiamo sbagliato atteggiamento per tutto il secondo tempo. Siamo andati in affanno fisico e invece di attaccare abbiamo pensato solo a contenere. E invece bisogna continuare a giocare, preferisco perdere prendendo un gol in contropiede dalla Spagna, piuttosto... Ma guardate che anche io ho visto tante, tante belle cose dall'Italia». Inevitabile perciò parlare dei tre talenti d'attacco. «A Balotelli che domani fa 21 anni auguro solo tanta serenità: è l'unica cosa che gli manca, per il resto ha tutto - è il primo messaggio - Non l'ho provato con Rossi perché volevo vedere prima la coppia leggera, Cassano-Rossi, e poi quella pesante, Balotelli-Pazzini. Ma è chiaro che Mario e Giuseppe sono la coppia del futuro». Per il presente, invece, è in netto rialzo Cassano. «Non sarà importante, di qui a giugno, se sarà titolare o no al Milan: conta che mantenga la forma fisica. Se resta in rossonero, avere davanti attaccanti importanti stimolerà il suo orgoglio, e non mi meraviglierei se alla fine si ritrovasse titolare...». Per Rossi, invece, l'auspicio è un altro. «Peccato non vederlo in Italia: è davvero strano il destino di questo ragazzo, giocasse in una grande di serie A tutti lo guarderebbero con occhi diversi. Egoisticamente, me lo auguro anche io». Deve invece rimaner neutrale sull'eventualità di uno sciopero, viste le reazioni alle sue ultime uscite, dal calcioscommesse all'incontro con alcuni tifosi viola. «Aspettiamo e vediamo, sono convinto che le distanze non siano lunari. Altro non dico, altrimenti arrivano risposte... - la frecciata di Prandelli - Quanto ad Andrea Della Valle, non l'ho più sentito: ho detto tutto quel che avevo da dire, non ho altro da aggiungere». Poi ci sarebbe un regalo da far a se stesso. «Serve uno sforzo in più, dobbiamo qualificarci all'Europeo al più presto per cominciare a valutare altri giocatori: sarebbe un suicidio non farlo, vista la classifica del girone», dice Prandelli, convinto che il discorso si possa chiudere già con le due partite di settembre. «È il dono che vorrei per me dalla prossima stagione. Per il calcio italiano, invece, serenità, educazione e buon senso contro le violenze anche solo verbali: come ieri a Bari, quando i fischi all'inno spagnolo sono stati sommersi dagli applausi di 50.000. Alla fine gli avversari ci hanno fatto i complimenti anche per quello...».

 

fonte: ansa

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