Potrebbe essere di origine dolosa l'incendio scoppiato la notte del 31 dicembre scorso che ha causato la distruzione di un capannone dove alloggiavano alcune famiglie, per fortuna nessun ferito. La procura ha aperto un'inchiesta , a sostenere l'ipotesi di dolo il pm Christine von Borries.
Il reato per cui si indaga e' 'danneggiamento seguito da incendio' che punisce 'chiunque, al solo scopo di danneggiare la cosa altrui, appicca il fuoco'. La magistratura sta anche vagliando la fondatezza delle testimonianze di alcuni abitanti del campo rom, fra cui un'anziana, che avrebbero detto di aver visto alcune persone provocare l'incendio, pare con una molotov, e poi fuggire. Gli investigatori, comunque, non nascondono le difficolta' a ricostruire la causa del rogo, viste le sue dimensioni e le conseguenze sulla struttura.
Giorni fa una decina di rom aveva protestato davanti alla Asl di Sesto Fiorentino contro lo sgombero del campo dell' Osmannoro. I manifestanti con tanto di striscioni lamentavano l'abbattimento di due baracche.
Nè la questura di Firenze nè il sindaco di Sesto Fiorentino avevano dato conferma di un intervento imminente tuttavia i segnali erano chiari. Il sindaco Gianassi aveva però precisato «Non so di operazioni a breve, ma se ci fosse non avrei nessun obbligo di accoglienza per chi non è residente». In questi giorni però il proprietario dell'area, Ugo Ballerini, ha cominciato a recintare il terreno con l'obiettivo di arrivare allo smantellamento dei capannoni, sui tetti dei quali e' stata rilevata la presenza di amianto. L'incarico di ripulire l'area è stato affidato a una ditta di Montecatini e così da qualche giorno quattro operai erano a lavoro per portare via cumuli di spazzatura, rimettere le recinzioni e non solo.
"Il 3 gennaio veniamo con le ruspe": con queste parole Domenico Pagano, titolare dell´azienda edile che si occupa dei lavori ed è interessata a prendere in affitto parte del campo per realizzarci un deposito, aveva annunciato l'imminente sgombero del campo di San Piero a Quaracchi.
Va ricordato che sull'accampamento abusivo pende un´ordinanza firmata da Gianassi a luglio. «A giugno l´Asl aveva certificato la presenza di amianto, dovevo chiedere alla proprietà di bonificare», spiega il sindaco.
Da quest´estate, però, il campo in questione è diventato anche l´unico rifugio per molti dei nomadi sgomberati a gennaio dall´ex Osmatex, sempre a Sesto.
L'ipotesi di sgombero si fa sempre più concreta per circa 80 rom romeni che dimorano da un anno in due capannoni dismessi nell'area di San Piero a Quaracchi, tra Firenze e Sesto Fiorentino. Durante le operazioni di recinzione, sul posto sono intervenute alcune associazioni del volontariato fiorentino per chiedere al proprietario un rallentamento dello sgombero e per invocare un intervento urgente delle istituzioni al fine di trovare una sistemazione alternativa per i rom. Al momento, pero', nessuna istituzione ha offerto alternative abitative concrete.
Ieri mattina, don Alessandro Santoro, prete della comunita' di base delle Piagge di Firenze, ha tenuto la messa della domenica presso l'accampamento rom, invitando ufficialmente alla partecipazione anche l'arcivescovo di Firenze Monsignor Giuseppe Betori, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, il sindaco di Sesto Fiorentino Gianni Gianassi e il direttore della Caritas provinciale Alessandro Martini. Nessuno di loro, pero', ha partecipato alla messa. "Il silenzio di queste persone - ha detto don Santoro - e' triste e connivente, ma non mi sorprende. Provo scoramento quando vedo che il vescovo e i sindaci non riescono a vedere la tragedia che si consuma negli occhi e nei cuori di queste persone".
Intanto
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