Quella che vi raccontiamo oggi è una storia di testimonianza, di grande sensibilità e di speranza. Uno spaccato che fotografa il momento di caos che stiamo vivendo a causa dell’emergenza coronavirus, ma che lascia un profondo senso di umanità tra le persone.
Il coronavirus nelle Rsa in Toscana ha provocato centinaia di morti tra gli anziani, e da qualche mese se vanno silenziosamente centinaia di persone innocenti. La telefonata straziante che nessun figlio vorrebbe ricevere, purtroppo, è arrivata in troppe case d’Italia.
Anche a Firenze si vive una situazione di grande difficoltà, con le strutture che ospitano gli anziani che sono blindate. Solo l’amorevolezza di chi trascorre le giornate insieme ai nostri nonni, rende questo momento più vivibile. Telefonate, videochiamate, messaggi, momenti di amore che si alternano ad attimi di sconforto.
Andrea Vacca ha 25 anni ed è, insieme a Sara Marcante, il responsabile della segreteria dell’Istituto Guidi Raggio, nel centro storico di Firenze. In questo momento di emergenza, sono stati il fulcro centrale delle attività della struttura. Dai contatti con le famiglie, al tempo trascorso in cerca di soluzione.
Ha scritto un post sul suo profilo Facebook che in poche ore è stato condiviso e apprezzato da molti internauti. L’importanza dei gesti. La tenerezza della comprensione. L’imprevedibilità della vita. La vita, appunto, nelle Rsa. E la voglia di continuare nonostante la sofferenza.
“In questo periodo se ne leggono di tutti i colori sulle RSA, siamo la seconda linea dopo Ospedali che combattono con medici, infermieri ed oss questo maledetto virus. Siamo ormai nell’occhio del ciclone e le prime pagine dei giornali e dei tg ci ricordano quanto sia difficile il nostro lavoro e con quanta responsabilità debba essere affrontato - scrive Andrea Vacca - Se poi ci saranno state mancanze e responsabilità da parte dei gestori delle RSA queste dovranno essere individuate e condannate ma da organi inquirenti, non sull'onda emotiva del momento e dal tribunale dei Social che di solito sbaglia bersagli”.
“Gestori che danno l’anima - prosegue - che si occupano dei propri ospiti come se fossero i propri cari e che li accompagnano in un momento così delicato della loro vita”.
“Poi con la tensione che ci accompagna in questo periodo arrivano piccoli pensieri, parole, doni come quello ricevuto oggi e che voglio condividere con tutti voi - aggiunge - Un ringraziamento speciale ricevuto oggi dalla figlia di una nostra ospite”
“Nelle Rsa si sta bene, si ha cura delle persone, e si cerca di far trascorrere al meglio gli ultimi anni di una vita - ricorda Andrea - Le Rsa non sono ospedali, non sono cliniche, non sono case di cura. Sono luoghi dove può sembrare perfino offensivo dirlo in questo momento ma c'è vita”
“Ed alla vita si risponde con la vita come i fiori mandati da Anna oggi per tutti noi. Un dono dopo tanti giorni di paura - scrive - Grazie Anna, questi fiori si condivideranno con le operatrici, con le signore ospiti che anche con la piega che da due mesi non viene rimessa a posto con un fiore saranno ancora più belle. E con tutti gli anziani che in tutto il nostro Paese stanno soffrendo. Perché a noi gli anziani stanno a cuore”.
Anche a noi. Grazie Andrea per questo messaggio di umanità. Che in questi tempi, serve come non mai.
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