"Dopo il voto nell'assemblea ex-ATO 3 dell'acqua, alla luce del voto a favore delle nuove tariffe dato dal Comune di Firenze e per fortuna minoritario rispetto a quello espresso da tutti gli altri Comuni rappresentati e delle minacce di bloccare gli investimenti da parte del gestore Publiacqua, - afferma il Consigliere comunale Tommaso Grassi - risulta evidente a tutti che nell'azienda vi sia un alleanza tra Firenze e i soci privati che ricerca e difende in ogni modo la logica di far profitto con la gestione dell'acqua."
"Le parole del Presidente D'Angelis, che leggiamo oggi (ieri, ndr) sui giornali, non ce le saremmo aspettate neppure da un nominato dal socio privato, e quindi risultano disarmanti e inaccettabili da chi si trova a ricoprire quella carica grazie al voto dei Comuni che in assemblea ex-ATO hanno rigettato la proposta delle tariffe fatte dall'Autorità nazionale per l'Energia e il Gas. Da un lato la maggioranza dei Comuni votano contro quella proposta e il loro rappresentante nella società di gestione a maggioranza pubblica arriva persino a minacciare il blocco degli investimenti pur di far cambiare idea ai Comuni non allineati alla linea del profitto dell'acqua."
"Fu lo stesso PD in Consiglio comunale a presentare con primo firmatario il Consigliere renziano, Vannucci, una mozione che impegnava l'Amministrazione ad esprimere nell'Assemblea dell'Autorità Idrica ex-ATO 3 una posizione in linea con l'esito referendario e che dava mandato agli uffici ad avviare un approfondimento tecnico-amministrativo per la ripubblicizzazione del settore idrico. Allora ci chiediamo come abbia fatto il rappresentante del Comune a votare a favore delle nuove tariffe proposte dall'Autorità nazionale, che se è vero che da un lato eliminano il 7% di remunerazione sul capitale investito inseriscono una modifica 'truffa' che aumenta nel 2013 del 6,5% l'importo della tariffa."
"Crediamo che ormai Firenze sia succube del privato e siamo contenti di aver assistito ad una sconfitta di questa logica perdente messa in campo da Renzi e dalla sua Amministrazione: - conclude Grassi - “rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua” come riportato nella sentenza della Corte Costituzionale e ripreso dalla recente sentenza del TAR della Toscana insieme alla ricerca e alla tutela del bene comune devono essere le uniche vie da perseguire contro la spinta di Firenze di fare utili attraverso la gestione dell'acqua."
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