"Oggi vogliamo riaprire e rilanciare un momento di riflessione accurata su quello che ci immaginiamo per Firenze, su quali dovranno essere i destini e lo sviluppo di una città che ha una valenza internazionale, ma che, spesso, non ha le idee chiare sulla propria identità". E’ quanto ha sottolineato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi intervenendo, questo pomeriggio, in consiglio comunale, per la seduta aperta ai protagonisti del mondo della formazione, dell’impresa, dell’artigianato di qualità e della finanza. "Firenze può avere uno sviluppo cercando di considerare tutti gli elementi fondanti della propria storia e identità – ha aggiunto l’assessore – qui scienza e tecnologia hanno avuto un grande peso fin da sempre e non possiamo nascondere questa importante tradizione per parlare solo di arte e cultura".
"Nella nostra storia ci sono stati i grandi banchieri – ha ricordato Rosa Maria Di Giorgi - ma anche un importante sistema della formazione, legato alle botteghe, all’artigianato, rimasto ancora oggi presente nel territorio. Non siamo però riusciti a valorizzare adeguatamente questa ricchezza: il nostro impegno di governo, dunque, deve essere quello di trovare un equilibrio fecondo tra tutte risorse". "L’interrogativo cruciale al quale rispondere – ha proseguito l’assessore all’educazione – è: ‘siamo in grado di dare un futuro ai nostri giovani?’. Turismo, impresa, tecnologia, grandi infrastrutture sono i nostri obiettivi prioritari ma se chiediamo ai nostri ragazzi che è giusto rimanere nel nostro territorio bisogna anche pensare ad un sistema di formazione adeguato. E’ necessario individuare i filoni su cui orientare la formazione per i ragazzi e i giovani, l’intreccio di competenze richiesto per rendere riconoscibile la città nel contesto internazionale sulla base delle proprie peculiarità".
"E’ un percorso che parte da lontano – ha rilevato Rosa Maria Di Giorgi - ma è un cammino che dobbiamo continuare a fare adesso. Le forze politiche si devono interrogare su quali sono gli obiettivi e capire quali sono gli strumenti. Per questo abbiamo chiamato a questa seduta del consiglio comunale coloro che possono determinare l’eccellenza o meno di Firenze".
"Si tratta di ‘soggetti vivi’ – ha concluso l’assessore - ma non so fino a che punto riusciamo a valorizzarli quando facciamo le nostre scelte di governo, quanto riusciamo a considerare le loro esigenze e a utilizzare le loro idee. Ecco perché oggi, in consiglio comunale, abbiamo rilanciato e riaperto un dibattito serio con i protagonisti del mondo della formazione, della cultura, dell’artigianato e della finanza in mondo da fare emergere l’idea del futuro di Firenze".
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