“È nervoso l'assessore Bettarini. Comprensibilmente. Dopo aver sbandierato urbi et orbi che il Comune avrebbe obbligato ristoranti, paninoteche o negozi di alimentari a lavorare e commercializzazione il 70% di prodotti toscani è costretto a fare marcia indietro.
Annunci e smentite parrebbe il titolo di una telenovela se non fosse il refrain di questa amministrazione. E su Piazza dei Ciompi – prosegue la capogruppo de La Firenze viva Cristina Scaletti – si continua a non rispondere: “il Mercato delle Pulci” tornerà per intero lì? Ci sarà o meno lo street food al suo posto o magari integrato? Saranno rispettati gli impegni presi con la Regione Toscana? Cioè il mercato la cui ristrutturazione era finanziata con quei fondi regionali tornerà al suo posto? Purtroppo l'assessore Bettarini anziché rispondere sul futuro di Piazza dei Ciompi preferisce offendere i consiglieri nel perfetto stile della denigrazione. Ormai questa pratica per alcuni esponenti politici ha finito per sostituire il dovere di fornire elementi di certezza alla cittadinanza. Ma tant'è. Questo é evidentemente lo stile di chi ci amministra. Il Comune ha ottenuto dalla Regione Toscana i soldi per recuperare la Piazza in virtù di un progetto che legava indissolubilmente come era giusto che fosse Piazza dei Ciompi con il Mercato delle Pulci. Quel progetto presentato alla Regione per avere i finanziamenti conteneva addirittura i dettagli di come avrebbero dovuto essere i banchi del mercato, la quantificazione economica delle azioni nonché lo smaltimento dell'amianto. 700.000 euro che la regione ha dato al Comune per restituire la Piazza con il suo Mercato delle Pulci alla città. Quello inoltre è uno dei pochissimi mercati riconosciuti dalla Regione Toscana come “mercato storico” che ne stabilisce la sede, Piazza dei Ciompi appunto. Accanto a questi aspetti, per così dire amministrativi, c'è la storia di Firenze, che unisce quel Mercato alla sua Piazza a cui i fiorentini sono affezionati perché è parte dei suoni, dei colori e dei ricordi di tutti noi. É richiamo turistico di qualità perché un passaggio dal Mercatino delle Pulci é itinerario dei turisti colti e amanti della tipicità. Le cose si abbinano ai luoghi e insieme diventano un'unità. Strappare un mercato dalla sua sede storica – conclude la consigliera Scaletti – è come sradicare un albero, ferendolo mortalmente. E nessuna amministrazione che ha a cuore il valore della memoria e della storia lo permetterebbe. Finisco dicendo che non possiamo pretendere l'educazione dagli assessori, perché parafrasando un grande della nostra letteratura, se uno non ce l'ha non se la può dare. Non passeremo sopra le offese personali, ma soprattutto, noi della “Firenze Viva” non accetteremo ulteriori offese alla città”.
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