Se i comportamenti dei dipendenti compromettono l'organizzazione aziendale senza alcuna diligenza, il datore di lavoro può optare anche per il licenziamento. E' la notizia riportata dalla newsletter dello Studio Manetti Consulting, fondato da Massimo Manetti, tributarista e collaboratore de ilsitodiFirenze.it con la rubrica L'esperto risponde.
Nel caso specifico, un esperto della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, analizza la sentenza emessa dal Tribunale di Trento lo scorso 21 gennaio sul caso di una lavoratrice che al rientro dalle ferie, durante le quali aveva soggiornato in Albania, aveva ampliato l'assenza dal lavoro chiedendo prima alcuni giorni di congedo Covid, poi una serie di permessi e malattia per poi comunicare l’assenza per quarantena, prevista per chi torna dall'estero.
Come viene illustrato dalla F.S.C.L., tra le motivazioni che rendono legittimo il licenziamento, secondo quanto stabilito dal Tribunale, rientra la lesione del vincolo fiduciario fra azienda e dipendente.
Quest'ultima, infatti, ha avuto un comportamento negligente nel momento in cui non ha preso in considerazione le conseguenze del recarsi all’estero durante la pandemia, mettendo così a rischio la programmazione del suo ritorno al lavoro e lo svolgimento della sua mansione, peraltro incompatibile al lavoro agile. (tratto da Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, nota del 15 febbraio 2021).
Massimo Manetti, tributarista
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