"Un soggetto altamente inaffidabile, privo di adeguato autocontrollo e di senso morale". Lo hanno scritto i giudici del tribunale del riesame di Firenze descrivendo Matteo Valdambrini, il 23enne di Prato arrestato dalla polizia con l'accusa di essere capo di una setta e di aver costretto i suoi adepti a subire atti sessuali.
Il collegio lo scrive motivando la decisione di respingere il ricorso presentato dai difensori del giovane, avvocati Sigfrido Fenyes e Pier Nicola Badiani, che chiedevano la revoca della misura degli arresti domiciliari. Il giovane, sostengono ancora i giudici del riesame, è caratterizzato da una "spiccatissima capacità a delinquere". Le condotte contestate, proseguono i giudici, "sono indice del disprezzo e dell'insensibilità dimostrate dal Valdambrini per la dignità umana, con un approfittamento della situazione di sofferenza psicologica e delle difficolta' esistenziali di giovanissimi soggetti anche minorenni".
"Impressiona - proseguono - il numero cospicuo di violenze sessuali perpetrate dall'indagato in maniera continuativa per un lungo arco temporale e in danno di un numero andato via via crescendo di giovanissime vittime verso cui ha dimostrato una efficacissima e abilissima capacita' manipolatoria delle coscienze".
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