"Questo disastro poteva essere evitato". Sono le parole del presidente Enrico Rossi, che ieri ha raggiunto Carrara per rendersi conto personalmente della situazione dopo la rottura dell'argine del Carrione.
E questa espressione si riferisce proprio alla questione dell'argine: "Gli argini sul Carrione che hanno ceduto provocando l'inondazione di Marina di Carrara – ha infatti proseguito - erano stati ricostruiti nel 2007 con un finanziamento della Regione di 4 milioni. Si tratta di un muro, realizzato dalla Provincia, che doveva tenere e che invece è crollato sotto la spinta della piena. Noi lo ricostruiremo subito. Poi faremo gli accertamenti sulle responsabilità per capire chi e dove si è sbagliato".
"In questi ultimi anni più volte sono stato chiamato a fare i conti con allagamenti, frane e alluvioni – dice il presidente Rossi - Esperienze che oltre a provocare notevoli danni producono anche disagi e sofferenze nelle popolazioni colpite. Da tutto questo ho imparato che i presidenti di Regione, che vengono nominati commissari, hanno bisogno di qualche potere in più, come quelli affidati ai commissari di governo, per la realizzazione di opere idrauliche e idrogeologiche. Ciò ci trasferirebbe il potere di riunire intorno ad un tavolo tutti gli enti e soggetti interessati, in modo da sollecitare la produzione degli atti necessari nel rispetto dei tempi, degli impegni, evitando slittamenti, blocchi e ritardi nella realizzazione delle opere per la messa in sicurezza dei territori. E nel caso di inadempienze intervenire con poteri sostitutivi e commissariare, in modo da superare resistenze, contenziosi, sbloccando le procedure".
"Mi auguro che questa richiesta che ho rivolto al governo – conclude Rossi - possa trovare una risposta all'interno della prossima legge finanziaria o di stabilità. Tutto questo è più importante dei finanziamenti, che pure servono. La Regione continuerà con il suo programma di investire per la sicurezza idrogeologica 50 milioni all'anno".
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