"Mi ha telefonato il suo comandante curdo e mi ha detto che Lorenzo è morto insieme a tutti quelli del suo gruppo in un contrattacco dell'Isis stamani". Lo ha detto Alessandro Orsetti, padre del 33enne fiorentino ucciso in Siria.
"Sembra che il suo gruppo sia stato accerchiato, era con una unità araba, ma non so cosa significhi esattamente da un punto di vista militare - ha aggiunto - Li hanno uccisi tutti".
"E io spero adesso che questa sua morte voglia poter dire qualcosa per la causa dei curdi. Lorenzo cercava una causa in cui coinvolgersi, non sopportava di stare, come diceva lui, nel menefreghismo. Desiderava dare una svolta alla sua vita e gia' tre-quattro anni fa si interessava dei curdi e della loro condizione".
"Così è andato via per una causa, noi siamo contenti per lui, perchè in fondo ha fatto una scelta importante - ha anche detto il padre - Certamente eravamo contrari, non gli si poteva dire 'vai, è bello', però abbiamo capito che per lui era una scelta per dei valori in cui credeva. E il popolo curdo merita che si faccia qualcosa nella sua lotta contro l'Isis e il fascismo".
Il padre ha sentito Lorenzo l'ultima volta il 10 marzo, ma da qualche giorno non leggeva i messaggi via mail. "Anche l'altra domenica gli abbiamo detto 'torna a casa, la battaglia è finita, vieni via, il tuo lo hai fatto'".
La famiglia di Lorenzo Orsetti è riunita nella propria casa, nella zona di Rifredi a Firenze. Nell'abitazione ci sono il padre Alessandro, la madre Annalisa e la sorella Chiara che hanno appreso della morte di Lorenzo dal telegiornale che rilanciava le agenzie.
Sconforto e dolore tra i vicini e nel quartiere dove il 33enne era conosciuto.
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