Ieri sera la polizia ha arrestato uno spacciatore di cocaina in piazza Beccaria: si tratta di un cittadino senegalese di 26enne accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante l’operazione sono stati sequestrati documenti di altri soggetti e beni di dubbia provenienza: gli inquirenti ritengono verosimile l’ipotesi che intorno allo straniero ruotasse una sorta di “banco dei pegni” per la droga dove gli acquirenti lasciavano oggetti a garanzia del pagamento. Gli uomini della Prima Squadra Volante lo hanno sorpreso intorno alle 22.00 mentre stava dividendo dello stupefacente comodamente seduto all’interno della sua vistosa autovettura: il giovane aveva con sé 15 dosi di cocaina. Dal bagagliaio della sua autovettura sono poi saltati fuori un computer portatile (di sospetta provenienza furtiva), dei documenti (alcuni intestati a soggetti pregiudicati) e una bolletta dell’acqua che ha rivelato il domicilio fiorentino del pusher. Successivamente, nella sua abitazione in zona Novoli, è stata rinvenuta e sequestrata una bilancina di precisione (nascosta dentro una scarpa), una patente di guida italiana falsificata, altri documenti d’identità intestati a terze persone e una serie di strumenti tecnologici: videocamere, smartphone ed un tablet - quest’ultimo accertato essere stato rubato qualche giorno fa all’interno di una biblioteca universitaria del capoluogo toscano. Dai primi riscontri gli investigatori ritengono verosimile che i documenti e gli altri beni rinvenuti nella disponibilità dell’arrestato gli siano stati consegnati come garanzia di pagamento per la cessione di droga. L’ipotesi è stata valutata anche in considerazione di una serie di messaggitrovati sul suo telefonino, grazie ai quali gli agenti hanno ricostruito la rete di clienti che, da almeno un paio di mesi, si rifornivano dal 26enne senegalese. Sul suo cellulare apparirebbero infatti una serie di contatti con i quali il pusher avrebbe fissato incontri notturni nei luoghi frequentati dai giovani - sia nel centro cittadino che in piazza Beccaria. Da almeno il febbraio scorso, secondo quando emerso, l’uomo si sarebbe spostato per Firenze a bordo della sua auto gialla per soddisfare - come una specie di “taxi della coca” - le numerose richieste di stupefacente, soprattutto notturne. Proprio in uno degli sms, un utente sottolineerebbe poi il fatto di aver “già dato un orologio…” tipo a credito: un elemento che sembrerebbe consolidare l’ipotesi investigativa che lo spacciatore accettasse come misura alternativa di pagamento o come pegno, beni come quelli rinvenuti nella sua abitazione. Questa mattina presso il Tribunale di Firenze ha avuto luogo la convalida dell’arresto davanti al Giudice che, in attesa del processo, ha emesso nei confronti dello straniero - già conosciuto alle forze dell’ordine ma incensurato - la misura cautelare degli arresti domiciliari.
L’uomo resta al momento indagato anche per il reato di ricettazione e per il possesso della patente falsa.
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