“Siamo di fronte non ad uno sciopero ma a un vero e proprio ricatto. Violare le regole e tenere fermi i bus senza preavviso lasciando alle fermate cittadine e cittadini che hanno bisogno del mezzo pubblico per andare a scuola e a lavoro è una vera e propria vigliaccata”. È quanto dichiara l’assessore alla mobilità Filippo Bonaccorsi alla notizia del secondo giorno di astensione da lavoro degli autisti dell’Ataf. “Non si capisce proprio quali siano le rivendicazioni: non c’è un licenziato o un licenziamento in vista; non è stato tagliato un centesimo in busta paga. Si chiede di lavorare di più non di meno. In Italia c’è la fila di persone che farebbero di tutto per lavorare, figuriamoci per lavorare di più. È uno sciopero solo per regolare i conti interni al sindacato e con finalità politiche”. “Come Amministrazione abbiamo chiesto ai tassisti di mettere tutte le auto in strada e di applicare tariffe super scontate in questi giorni – continua l’assessore Bonaccorsi –. Inoltre abbiamo chiesto alle aziende del trasporto extraurbano di far salire le persone in attesa alle fermate Ataf che si trovano lungo i percorsi dei loro mezzi. Anche la proprietà di Ataf in giornata annuncerà iniziative a tutela degli utenti del servizio pubblico ai quali siamo vicini e che devono sapere che faremo di tutto per tutelarli”.
“Non c’è accordo sindacale da fare perché non c’è nessuna rivendicazione seria che possa giustificare quello che sta accadendo. Non si tratta di uno sciopero selvaggio ma di un ricatto e una vigliaccata di cui i cittadini sono le prime vittime”, conclude l’assessore Bonaccorsi. L'assessore ha annunciato un incontro con il prefetto Luigi Varratta, la cui precettazione non è stata rispettata, per chiedere "il massimo delle sanzioni sia nei confronti dei singoli, sia delle organizzazioni sindacali".
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