È una Fiorentina senza pace quella che si appresta ad affrontare in trasferta il Chievo: l'allenatore resta sotto esame, la squadra è attesa ad una conferma dopo l'importante ma sofferta vittoria sul Genoa e i tifosi si aspettano che i cosiddetti big, da Gilardino a Montolivo per proseguire con Vargas, diano qualche segnale di riscossa.
Il tutto mentre continua il caso-Kharja. Mihajlovic ha deciso di non convocare per punizione il centrocampista marocchino che giovedì pomeriggio, dopo la partitella d'allenamento si è recato a Milano in treno per raggiungere la famiglia senza avvertire né il tecnico né la società. Fra l'altro lo stesso Kharja era già finito nel mirino la scorsa settimana per questo suo eccessivo pendolarismo anche se il giocatore, in un'intervista a France Football non autorizzata dal club viola che infatti lo ha multato, si è difeso dicendo di non essere l'unico in A a farlo. «Se l'altro giorno mi avesso chiesto il permesso glielo avrei dato ma non l'ha fatto mancando così di rispetto a me e ai compagni» - ha detto il tecnico viola. Di qui la decisione di escluderlo per la gara di oggi: «Fra l'altro è rientrato a mezzanotte e mezzo» ha aggiunto Mihajlovic dando così una versione diversa da quella data della società che ha sostenuto che il giocatore alle 23,30 era in albergo a Firenze, in linea con gli orari fissati dal regolamento interno. Per fortuna di Mihajlovic rientra intanto Behrami dopo il turno di squalifica: lo svizzero si è allenato regolarmente ieri mattina davanti anche al presidente onorario Andrea Della Valle, non è al top per un affaticamrnto muscolare ma dovrebbe essere al suo posto. Così come Romulo che dovrebbe essere confermato perché Cerci, comunque tra i 20 convocati, soffre da qualche tempo all'alluce e questo lo condiziona. «La situazione sembra un po' migliorata - ha affermato l'allenatore serbo riferendosi al clima di tregua di questi giorni dopo le recenti contestazioni - ma come sempre dipende dai risultati. E in tal senso la gara di oggi si annuncia importante e difficile: il Chievo è una squadra tosta, sta vivendo un momento delicato ma se noi giocheremo da provinciali e sfruttere le occasioni e il nostro miglior tasso tecnico, potremo fare bene prima di iniziare un ciclo di ferro. La posizione di Sinisa resta in sospeso: «Io so di rischiare sempre, fa parte di questo lavoro e comunque sono sereno e vado avanti per la mia strada, l'unica certezza di questo mondo è la morte. Credo che domani (oggi per chi legge, ndr) faremo bene ma non so se basterà». Intanto insieme alla sua squadra ha incassato l'incitamento di Andrea Della Valle: «Il presidente ci ha dato coraggio, ci sta sempre vicino - ha ribadito Mihajlovic - ora cercheremo di metterci meglio in classifica». (ANSA).
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