Dal 2003, ogni 10 ottobre, la Coalizione mondiale contro la pena di morte invita le Organizzazioni non governative, le reti, gli attivisti e le organizzazioni abolizioniste in tutto il mondo a mobilitarsi contro questa pratica crudele e disumana. La Coalizione raggruppa 75 associazioni, governi locali, sindacati e organizzazioni non governative di tutto il mondo. La Regione Toscana aderisce alla Campagna della Coalizione internazionale contro la pena di morte essendo stata anche, con il Granducato di Toscana, il primo Stato al mondo ad abolire legalmente la pena di morte, il 30 novembre 1786, col nuovo codice penale toscano firmato dal granduca Pietro Leopoldo. Quest'anno il centro dell'incontro sarà il rapporto tra pena di morte e terrorismo. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'applicazione della pena di morte per reati connessi al terrorismo e per ridurre il suo utilizzo. Il terrorismo è senz'altro da condannare, tuttavia non può essere una giustificazione per introdurre o reintrodurre la pena di morte, di fatto un omicidio legalizzato. E' necessario condannare il terrorismo, sostengono gli organizzatori, dando valore alla vita e non alla morte. Negli ultimi dieci anni, Bangladesh, India, Nigeria, Tunisia e altri hanno adottato leggi che hanno ampliato la portata della pena di morte, aggiungendo alcuni atti terroristici alla lista dei reati punibili con la morte. Più recentemente, Pakistan e Ciad hanno ripreso le esecuzioni nel nome della lotta contro il terrorismo, ponendo fine a una moratoria che durava da anni.
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