Sono 24 gli indagati a Firenze, suddivisi fra due inchieste, per le presunte truffe con prodotti finanziari derivati (swap) fatte al Comune capoluogo, alla Regione Toscana e ad altri Comuni della provincia. È quanto emerge dopo che la procura di Firenze ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini a 18 dirigenti, agenti e consulenti finanziari di sei banche e società di intermediazione, anche queste indagate: Merrill Linch International con sede a Dublino, Deutsche Bank London, Ubs Investment Bank London, Natixsis di Parigi, Dexia Crediop di Roma e Monte dei Paschi di Siena. Le indagini, coordinate dal pm Luca Turco, hanno fatto sviluppare due inchieste simili in cui sono stati esaminati contratti di finanza derivata stipulati dal 1999 in poi. In un filone, Comune di Firenze e Regione Toscana sarebbero state truffate da nove consulenti e dipendenti di cinque società internazionali che avrebbero indotto i due enti a stipulare contratti evidenziandone la convenienza economica, ma non i rischi e i costi potenziali connessi alle singole operazioni, ottenendo così «ingiusti profitti». In una seconda inchiesta sono accusati per gli stessi motivi nove dipendenti del Monte dei Paschi, e la stessa banca, che avrebbero truffato i Comuni di San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa e Campi Bisenzio. Ma oltre l'ipotesi di truffa, dipendenti e banca Mps sono accusati anche di usura a causa dei tassi di interesse emersi nei contratti con i diversi Comuni, che risultano del 19%, del 43,95% e 44,58%. In totale sono state esaminate 19 operazioni diverse che nel tempo hanno impegnato gli enti pubblici per un valore 'nozionalè complessivo di 1,4 miliardi di euro. Il 21 dicembre scorso la guardia di finanza aveva eseguito il sequestro preventivo per 22 milioni di euro.
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