Dopo le polemiche dei giorni scorsi e l'annuncio di rappresaglie da parte degli antagonisti rossi, la nuova sede del centro sociale di destra ha tagliato il nastro in un pomeriggio tranquillo. In via Frusa erano più o meno un centinaio i giovani e meno giovani a inaugurare la nuova Casaggì. Una giornata di festa che dunque sembra essersi lasciata alle spalle le diatribe interne che anzi qualcuno oggi si affretta a smentire “Questo sarà un luogo di incontro e non di scontro!” - ha ribadito Torselli nel suo discorso di inaugurazione. Il fondatore di Casaggì ha nelle ultime ore più volte rinnovato la sua stima verso il coordinatore cittadino Gabriele Toccafondi, che invece proprio dall'ala estrema della Giovane Italia aveva sentito l'esigenza di prendere le distanze “Col Pdl Casaggì non c’entra nulla. Anche perché la ferita dell’11 agosto non è ancora affatto rimarginata” ha dichiarato quando ha appreso la notizia che sul volantino di invito all'evento di ieri c'era anche il simbolo del Pdl. Accanto allo stemma del partito berlusconiano però c'era anche quello del Pegaso, icona mitologica che rimanda al concetto di libertà, adottata prima dagli antifascisti come contrassegno del C. T. L. N. (Comitato Toscano di Liberazione Nazionale) e che poi la Regione Toscana ha eletto a proprio segno distintivo. Per dei 'ragazzi' che inneggiano ai 'franchi tiratori' l'accostamento, a non voler essere maliziosi, è quantomeno incoerente. Ma tant'è la polemica sembra rientrata, per ora. “Chiariremo questo inconveniente, perché noi non vogliamo divisioni” aveva detto due giorni fa Nicola Nascosti, consigliere regionale e coordinatore provinciale del Pdl; “per il partito è un’ occasione ed una scommessa, un'opportunità di ampliare la base, che dunque include e non esclude giovani, istanze, idee”, sull'episodio dei 'franchi tiratori' ha inoltre aggiunto “L’11 agosto alcuni di questi ragazzi hanno sbagliato, ma ciò non significa necessariamente escluderli. Avranno anche idee superate dalla storia, ma c’è sempre bisogno di confronto, di avviarla davvero questa stagione del confronto nel partito”.
Nascosti, poi però dice di più “il consenso per il Pdl a Firenze e Provincia non è stato poi così buono, per cui prima cominciamo a riprendere voti e poi polemizziamo”. Dunque a questo punto la domanda è: stiamo ancora parlando di una distanza culturale, di “ragazzotti confusi” sulla Storia, o piuttosto la questione è essenzialmente e più banalmente politica?
Marco Scatarzi che è il fondatore di Casaggì insieme a Torselli e nel contempo presidente della Giovane Italia, vuole essere con il suo duplice ruolo una figura di mediazione tra gli ex An appunto e gli ex Fi, o piuttosto di 'confusione' che torna comoda a seconda delle occasioni e delle circostanze?
Il Ministro Giorgia Meloni, interpellata sulla questione ha risposto con parole che proprio Scatarzi ieri, in occasione dell'inaugurazione, ha letto tra gli applausi dei presenti: “Non deve spaventare l'apertura di una sede sul territorio. Nella sede dove c'è Casaggì c'è anche la sede della Giovane Italia e questo immagino sia il motivo del logo del Pdl. Le sedi sul territorio sono sempre una ricchezza, fermo restando che parliamo di cose diverse, una cosa è Casaggì, una cosa è la Giovane Italia e un'altra è il Pdl”. Appunto, come a dire 'un colpo alla botte e una al cerchio'.
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