Una 39enne è stata condannata a 2 anni di reclusione dal Tribunale di Firenze, che ha riconosciuto la donna colpevole del reato di occultamento del cadavere del bambino che aveva partorito nel bagno di casa sua.
La stessa pena è stata inflitta alla madre 83enne della donna che, insieme al marito, morto nel corso delle indagini, avrebbe assistito la figlia durante il parto.
I fatti risalgono all'agosto del 2014. Le indagini vennero avviate in seguito a una segnalazione fatta al Telefono Azzurro.
Gli investigatori, ascoltando i vicini di casa della 39enne, scoprirono che molti avevano notato che era incinta ma che da un giorno all'altro il pancione era sparito. Un'altra testimone avrebbe raccontato di aver udito le grida della donna che partoriva e poi per tre volte il vagito di un neonato. Anche le analisi mediche effettuate nel corso delle indagini confermarono il parto avvenuto.
Secondo quanto ricostruito nel processo, il bambino sarebbe nato vivo ma sarebbe morto poco tempo dopo per cause che non è stato possibile accertare per la sparizione del corpo.
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