Il mestiere più antico del mondo raccontato dalla creatività di Giuliana Musso. Lo spettacolo che l’attrice vicentina porta venerdì 11 e sabato 12 gennaio al Cantiere Florida di Firenze (ore 21 – biglietti 15/12 euro) è un viaggio nel mondo della prostituzione: Sexmachine ci parla di sesso e potere. Oggi. Nella grande macchina del sesso ci siamo tutti, basta sapersi riconoscere, basta ammettere di essere inclusi...
Affiancata dal musicista Gianluigi Meggiorin, che ha composto le musiche originali dello spettacolo, Giuliana Musso porta in scena sei storie diverse in cui interpreta quattro clienti, uomini. Spettacolo intenso, articolato su piani differenti, a volte drammatici, a volte surreali. La regia è di Massimo Somaglino.
Una donna che vende il proprio corpo non è normale, o è una pazza o è una poveretta... Mentre il maschio ha degli istinti da sfogare, è normale, ha dei bisogni fisici da soddisfare, è la sua natura in fondo. Lui è pulito: paga. Lei è sporca: guadagna. Lui si vanta con gli amici. Lei vive nell’ombra. Se beccati: lui prende una multa, lei va in galera.
Sexmachine ci parla di sesso e denaro. Oggi il sesso è l'anima del commercio. Non esiste prodotto che non possa essere pubblicizzato da un bel corpo nudo, da un gesto lascivo, da un simpatico doppio senso: compri un deodorante e ti tromba Banderas, mangi un gelato e godi, guidi l'auto e riesci a raggiungere l’orgasmo.
Oggi per fare sesso non serve più fare sesso. Sexmachine è la macchina delle libertà. Perché grazie a Dio oggi lo possiamo fare dove, come e con chi vogliamo. E più liberi siamo e più andiamo a farlo di nascosto, con donne che non conosciamo e che talvolta libere non sono. I rapporti sessuali a pagamento in Italia sono - ogni giorno - più di 25.000. Quasi 10 milioni di rapporti all’anno esprimono in modo chiaro ed inequivocabile un bisogno di sesso che i rapporti gratuiti e reciproci o non possono o non sanno soddisfare.
Mentre il mercato si espande e la domanda di sesso mercenario cresce, crescono gli abusi, i crimini, e si concretizza, sotto forma di leggi dello Stato, la voglia di ridurre la libertà delle donne e di limitare il loro diritto ad esercitare con dignità e sicurezza il loro mestiere. La prostituta e i suoi clienti sono i soggetti del più grande paradosso dei nostri tempi.
I sei personaggi dello spettacolo, visti in sequenza, formano un quadro di contemporanea umanità, multiforme e complicata. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso mondo dei rapporti sessuali a pagamento.
Giuliana Musso è nata a Vicenza e nel 1989, dopo un anno negli Stati Uniti come “exchange student”, rientra in Italia e inizia un lungo percorso di formazione teatrale fatto di laboratori e corsi in Italia e all’estero. Nel 1992 vince il primo premio del concorso “il sarchiapone” del Comune di Cervia con lo spettacolo comico “Si vede che era destino”, che si distingue nelle borse dello spettacolo e viene programmato a Zelig, Milano. Dal 1993 al 1998 partecipa all’attività della LIIT giocando i “Match d’improvvisazione teatrale”(RAI2, dic. 98 – giu. 99) nella maggiori città italiane ed europee. Nel 1997 consegue il diploma di attrice presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Gli incontri e le collaborazioni più significative nella sua formazione teatrale sono state quelle con: Gabriele Vacis, Marco Paolini, Eugenio Allegri, Gigi Dall’Aglio, Giampiero Solari, Maria Consagra, Luciana Mellis, Ambra D’amico. Ed inoltre: Liit-Lega Italiana Improvvisazione Teatrale, Jonathan Hart, Frankje Anderson. Nel 2005 riceve il Premio della Critica per il lavoro di attrice e autrice svolto in “Nati in casa” e in “Sexmachine”. Nel 2007 firma la drammaturgia, insieme a Carlo Tolazzi, dello spettacolo “Indemoniate”, regia di M. Somaglino, coprodotto con Teatro Club Udine e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Nel 2008 scrive e interpreta “Tanti saluti” con beatrice Sciros e Gianluigi Meggiorin, produzione La corte ospitale, Rubiera (RE).
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