“La mia candidatura, espressione della società civile, non risponde a logiche partitiche. Pertanto, non ha senso, né ci interessa parlare di una primogenitura, ammesso che ci sia, di una proposta progettuale”. Così Gianna Scatizzi, candidata sindaco di Firenze per Ncd e Udc, replica al candidato sindaco della sinistra radicale, Tommaso Grassi, che l'ha accusata di presunte “incoerenze” sulla stazione della Tav: Scatizzi propone che lo scalo fiorentino dell'alta velocità ferroviaria sorga al Triangolo dell'Olmatello e che sia in superficie, evitando il costoso e impattante sottoattraversamento della città.
“Noi, prima di tutto e soprattutto ragioniamo del bene di Firenze, vale a dire del bene dei fiorentini, e non ci interessano le scaramucce partitiche di Grassi - sottolinea la Scatizzi -. Si deve, a questo punto, dire in modo chiaro che la scelta dichiarata sulla stazione Tav, che tanto pare abbia turbato Grassi, è solo uno dei temi rilevanti che prospetterò all'elettorato. Ho cominciato da lì perché questo aspetto si inquadra in un piano strategico di politica sociale, economica e culturale, che riporti al centro dell'attività amministrativa il lavoro e le infrastrutture. Per troppo tempo in questa città non hanno prevalso logiche per la salvaguardia della salute e della dignità delle persone. E la sinistra ne è pienamente responsabile”.
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