C'è un motivo in più per bocciare il progetto del nuovo aeroporto di Firenze. Ed è quello contenuto nelle parole del presidente di Corporation America, azionista di maggioranza della società Aeroporto di Firenze. E' il capogruppo in Consiglio comunale Tommaso Grassi (Firenze riparte a Sinistra con Sel, Firenze a Sinistra e Prc) a ricordare e condannare le sue dichiarazioni riportate in un'intervista a “La Nazione”. “Ha detto – spiega Grassi – che con la pista da 2400 metri si volerà sopra i tetti di Firenze e questo ci conferma contrari a un progetto che serve a pochi e danneggia molti”.
“Affermando che la monodirezionalità della pista da 2000 metri è un problema – incalza Grassi – ha preso una posizione netta a favore della pista da 2400 metri che ha definito la migliore. Questo avviene alla vigilia del voto della variante al Pit in Regione Toscana. E' l'ultimo atto che gli enti dovranno fare alla luce del sole, dopo il quale Enac, il Ministero e la società aeroportuale si ritroveranno in una conferenza dei servizi nazionale per approvare il progetto della nuova pista”. “Ciò avverrà – spiega il capogruppo di Firenze riparte a Sinistra - anche senza tener conto del parere obbligatorio ma non vincolante di Regione e Comuni. Ed è pazzesco che ai cittadini non si dica niente”. Su cosa sono all'oscuro? “Alla popolazione coinvolta – specifica Grassi - non viene comunicato in modo trasparente quale sarà l'infrastruttura che si intende realizzare, né quali saranno le caratteristiche tecniche. Né quali saranno le rotte di decollo e atterraggio, quale la fattibilità e i costi ambientali. Tanto meno chi pagherà la pista e chi invece le numerose e costosissime opere collaterali, non ultima lo spostamento del fosso reale di Sesto e l’interramento dello svincolo autostradale”.
“Devo ringraziare i rappresentanti dei privati – specifica Grassi con una punta di ironia - che senza celarsi dietro maschere e finzioni che contribuiscono ad aumentare i dubbi sull’intera operazione, forse perché non preoccupati dal proprio consenso elettorale, ammettono non solo che la pista più lunga permetterà più voli, ma anche che verranno richiesti dal privato fondi pubblici. Viene perfino proposto di chiedere al pubblico il 50% dell’investimento totale. Che, ricordo, è pari a circa mezzo miliardo”.
“Abbiamo assistito, fino ad oggi – conclude Grassi - a proclami e smentite, a pareri contrastanti e a progetti che cambiavano in base all’interlocutore. Abbiamo visto commissioni istituzionali boicottate dai rappresentanti della società Aeroporto; alle popolazioni di Peretola, Quaracchi e Brozzi che vengono illuse che non avranno più i voli sulla propria testa e non dovranno più subire i danni ambientali e sanitari, quando invece rischiano solo di dover vedere i voli decuplicati con le rotte spostate solo di qualche metro”. “Riteniamo – dice infine il capogruppo – di doverlo ribadire ancora un'altra volta: siamo contrari a un progetto fumoso, mistificato da più parti e sul quale le perplessità non smettono mai di crescere: un progetto che, senza dubbi, serve a pochi e danneggia molti”.
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