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giovedì, 28 novembre 2013 - 02:22
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tribunale

Processo omicidio Meredith, continua la requisitoria dell'accusa: "Amanda e Raffaele erano con Guede"

Immagine articolo - Il sito d'Italia

E' ricominciata questa mattina alle 9.30 la requisitoria del sostituto procuratore generale Alessandro Crini nell'ambito del processo bis d'appello che vede imputati Raffaele Sollecito e Amanda Knox per la morte della giovane studentessa inglese Meredith Kercher e che è in corso alla corte d'Assise d'Appello di Firenze. Sollecito e' assente questa mattina alla quinta udienza. Ieri l'imputato era presente in aula, accompagnato dal padre Francesco, ad ascoltare la requisitoria del pg. Francesco Sollecito e' invece in aula. L'altra imputata, Amanda Knox, continua ad essere contumace.

 

"TRACCIA CHIARA" - La traccia che venne trovata sulla lama del coltello ritenuto l'arma del delitto ha "un profilo genetico pulito che guarda nella direzione di Meredith Kercher" ed "e' una traccia chiara": "quelle risultanze" sono venute fuori "in modo pulito". Lo ha detto il pg di Firenze Alessandro Crini durante la sua requisitoria. Crini ha ricordato "la bagarre" che "si scateno'" su quei risultati, ma ha difeso il lavoro della polizia scientifica: "ci andrei cauto a parlare di incompetenza e scarsa professionalita'". "Qualsiasi congettura che si possa fare sulla contaminazione - ha detto - e' smentita in radice, questo coltello e' palesemente non contaminato".

 

"DNA SU GANCETTO E' DI SOLLECITO" - "Importanti convegni e saggi danno conto della presenza di Sollecito" sul gancetto del reggiseno di Meredith Kercher. Lo ha detto il pg di Firenze, Alessandro Crini, nella sua requisitoria all'appello bis. Riferendosi alla perizia d'appello fatta a Perugia dalla professoressa Carla Vecchiotti, che non escluse una contaminazione della traccia, Crini ha parlato di "valutazione poco coerente". Riferendosi a una traccia sul coltello non analizzata a Perugia perche' ritenuta insufficiente ma poi studiata a Firenze (e attribuita ad Amanda), il pg ha detto che la decisione di non esaminarla fu "un fatto grave" che dimostra "una inadeguatezza" di cui si deve tener conto nel valutare "le perplessita'" che i periti sollevarono "sulle altre tracce". "Non e' in dubbio la professionalita' ma la lettura dei dati".

 

LA SCENA DEL DELITTO - "Dobbiamo ritenere che fossero due i coltelli'' usati per uccidere Meredith Kercher: l'arma piu' grande in mano ad Amanda Knox e il coltellino di precisione in mano a Raffaele Sollecito, mentre Rudy Guede "si stava soddisfacendo in quel modo barbaro" sulla giovane studentessa inglese, vittima di "un'aggressione a sfondo sessuale" finita "con un orrendo crimine". Cosi' il pg Alessandro Crini ha ricostruito la scena del delitto la sera del 1 novembre 2007 nella casa di Mez a Perugia. Guede teneva bloccata Meredith mentre ne abusava sessualmente, "con una penetrazione a mano nuda". Sollecito uso' il coltellino, che era solito portare in tasca, anche per tagliare il gancetto del reggiseno "per aumentare la temperatura della vicenda". La ferita piu' profonda e ampia fu inferta da Amanda Knox, come dimostra la sua traccia genetica trovata fra la lama e l'impugnatura del coltello sequestrato in casa di Raffaele. "E' significativa questa traccia rispetto ad uso improprio", ha detto il pg Crini che ha escluso categoricamente "la condivisione'' del gioco erotico da parte di Meredith ed ha definito "non plausibile" che l'omicidio possa essere stato compiuto solo da Guede. Crini ha sostenuto che nei confronti della "povera Meredith" avvenne "una duplice aggressione" per impedirle di reagire e urlare mentre subiva la violenza del Guede, "con un forte contenimento nella zona della bocca", dove furono riscontrati lividi e lacerazioni provocati "dal modo feroce, dalla furibonda azione violenta" compiuta da Knox e Sollecito. Quando Mez riusci' a urlare, su di lei furono inferti due colpi con due differenti coltelli.

Quando Rudy abusava sessualmente di Meredith, supina sul pavimento nella sua stanza, Raffaele e Amanda si trovavano ai lati del corpo della vittima, ha ricostruito il pg. "Bocca e collo della vittima erano contenuti in un modo feroce per evitare che Meredith desse in escandescenze ed urlasse - ha spiegato Crini - quando infatti la vittima urlo', arrivo' la coltellata feroce alla gola". Mentre Sollecito usava il suo coltellino, un altro, piu' grande era in uso da Amanda, secondo l'impronta del coltello ritrovata sul letto di Meredith, su cui la presenza del dna della Knox e' "chiarissima". "La Knox e' presente con il suo profilo, non e' una suggestione. Il dna di Amanda e' presente - ha aggiunto Crini - in un punto molto particolare, fra l'impugnatura e la lama. Una posizione del dna significativa ed inquietante".

 
 

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